Lucci: "Milan, quale parte lesa? Ho avuto rapporti con i dirigenti attuali ai domiciliari"

Luca Lucci, ex leader della Curva Sud del Milan, chiamato "il toro", è in carcere da settembre ed è uno dei principali imputati del processo sulle curve di San Siro. Come si legge su SportMediaset.it, sono emersi dei dettagli delle sue dichiarazioni dalle trascrizioni depositate: "Ho avuto rapporti mentre ero ai domiciliari anche con i dirigenti attuali del Milan e ci sono le chat sul mio telefono".
Lucci nell'interrogatorio che proseguirà domani ha respinto le accuse di essere a capo di un gruppo ultrà che commetteva violenze: "Il Milan come fa a mettersi parte lesa, perché il Milan sa benissimo di anni di rapporti con tutto il direttivo, con me. Io ho avuto rapporti con tutti i presidenti del Milan, io andavo a casa di Berlusconi, non so quante volte, ho parlato di calcio con Berlusconi, ho parlato di calcio mercato (...) ho avuto rapporti con tutti".
Alcune dichiarazioni sono incredibili: "Andavo a casa del dottor Berlusconi, per quanto era di idee politiche totalmente distinte dalle mie (...) e le posso assicurare che con poche persone ho parlato di calcio in maniera intelligente come con il dottor Berlusconi. Negli anni bui c'era quella voglia di contestare andando contro tutto e tutti, ma subentra un ruolo intelligente di un responsabile. La curva deve avere quel rapporto di comunicazione con il Milan e con i tifosi. Accusato per fatti di droga? Per una ragione di gestione della curva e di evitare problemi all'interno dello stadio".
Infine conclude: "La sicurezza a Milanello la faceva la curva del Milan (...) quando i giocatori facevano tardi a Milano nelle discoteche (...) si riportavano dentro a Milanello (...) quindi i segreti che sa la curva sul Milan... Il rapporto con le forze dell'ordine è quotidiano (...) e nelle partite calde ci si organizza insieme a loro (...) con la Digos c'ho un rapporto di amore e odio".
