Legrottaglie: "Come Bremer non ce ne sono. Ma la Juve non è fondata sul singolo"
Non ci sono solo buone notizie per la Juventus dopo il 3-2 in casa del Lipsia, rimontato in 10 contro 11. Gleison Bremer infatti si è lesionato il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e sarà out almeno per 6 mesi. L'ex bianconero Nicola Legrottaglie, in esclusiva a TMW, ha spiegato quanto questo potrebbe influenzare la stagione della Vecchia Signora: "Perde tanto perché non ci sono giocatori come lui a livello di leadership e di caratteristiche. Permetteva di sviluppare il gioco in un certo modo e dispiace, ma, da come ha risposto ieri la squadra, non è fondata sul singolo, si vede uno spirito veramente bello, che non vedevo da tanto. C'è attaccamento da parte dei giocatori e dell'ambiente circostante".
Gran parte del merito va a Thiago Motta?
"Non credo sia giusto parlare di merito, ma ci sono scelte che vengono prese, non ci sono demeriti di chi c'era prima, ognuno ha fatto bene quello che ha fatto. La società ha deciso per cose diverse che hanno portato a questa mentalità, che non è meglio o peggio, ma è la loro. E per ora fa divertire e impressiona positivamente".
Chi potrebbe sostituire Bremer adesso?
"Si alterneranno, Motta ha dimostrato di avere grande fiducia in tutta la rosa. Adatterà i singoli agli attaccanti avversari a seconda di come impostano gli altri o di come vorrà approcciarsi al match. Per lui anche un terzino può fare il centrale".
Tornerà come prima o teme per il futuro di Bremer?
"Sì, ormai non vedo questa problematica. Bremer è ben strutturato, non credo avrà problemi, è un ragazzo serio e professionale, gli auguro il meglio possibile".
Il 3-2 di Lipsia è un segnale per la Serie A. La Juventus può lottare per lo Scudetto?
"Assolutamente sì, è forte e strutturata per essere competitiva in tutte le competizioni. Se ribalti una gara come quella in 10, con quella idea... Ha dato entusiasmo a chiunque, sia a chi era in campo, sia a chi ha visto la partita. C'è l'ambiente giusto per raggiungere risultati. Napoli, Inter e Juventus si contenderanno il titolo".
Che cosa è cambiato rispetto alla gestione di Allegri?
"Sicuramente quello che balza agli occhi è l'atteggiamento diverso: così potrai subire qualche gol in più, ma ne farai anche di più. Oggi la Juve non ha paura di esporsi al rischio e allo stesso tempo crea presupposti per andare a fare gol. Poi nelle prime partite i bianconeri hanno dimostrato che con quell’atteggiamento non è detto che prendi gol perché pressano tutti, tolgono tempi e spazi, difendono le palle sporche...".