Le pagelle del Verona - Magnani baluardo, Ilic reattivo. Dimarco in difficoltà su Hakimi
Hellas Verona-Inter 1-2
(63’ Ilic; 52’ Lautaro, 69’ Skriniar)
Silvestri 6,5 - Risponde presente al primo squillo di Lautaro, può fare poco o nulla sul doppio affondo interista. Tra i migliori a dispetto dei due gol subiti.
Dawidowicz 6 - Il tempo di rimediare un cartellino giallo per fermare Lautaro e saluta la contesa. Tutto bene fin lì, si fa male nell’allungo col Toro. (Dal 31’ Lovato 5 - Entra a freddo ma inizialmente non patisce. Perde Lautaro che non perdona, poi esce infortunato anche lui. Dal 59’ Gunter 6- Meglio di chi sostituisce, con Lautaro ormai stanco).
Magnani 7 - Contro Lukaku servono centimetri e brutte maniere. Impiega entrambe le cose, fino allo stremo delle forze: pochi difensori hanno resistito così bene al belga in questa stagione.
Ceccherini 6,5 - Spalla adeguata del signore qui sopra, anche lui con la spia della riserva nel finale.
Faraoni 6,5 - Dal suo piede nasce il cross che Handanovic trasforma nel momentaneo pareggio.
Tameze 5,5 - Prezioso in entrambe le fasi di gioco, il Verona gravita attorno a lui. Ha sulla coscienza la marcatura sul 2-1: Skriniar è una montagna, ma poteva almeno provarci.
Veloso 6 - Parte molto bene, chiude in calo con qualche errore che da uno come lui non ci si aspetterebbe.
Dimarco 5 - È l’uomo pericoloso degli scaligeri nei primi 45 minuti. Poi Hakimi mette il turbo e lui non lo vede più.
Colley 5 - Ai margini della partita, ha anche buone idee ma sbaglia qualche appoggio di troppo. (Dal 54’ Lazovic 5,5- Più nel vivo della gara, anche se su quella corsia il secondo tempo è un Hakimi-show).
Zaccagni 6,5 - Il 2020 è anche l’anno che ci ha regalato questo ragazzo. Elegante come sempre, l’Hellas non può farne a meno ma anche lui ha bisogno di prendere fiato. Il suo tacco è la cosa più bella della serata dopo il gol di Lautaro. (Dal 54’ Ruegg 5,5 - Non proprio a suo agio nel ruolo, figuriamoci contro Bastoni).
Salcedo 5,5 - Costretto a fare il centravanti di fatica, non entra praticamente mai nell’area avversaria. Esce acciaccato: gara complicata. (Dal 46’ Ilic 7 - Entra da falso nove, lui che è praticamente un regista, segna un gol di rapina più per demeriti altrui ma con la cattiveria che serve a un attaccante vero).
Juric 6 - Si arrangia come può. Davanti ha gli uomini contati e l’attacco con cui chiude è pura inventiva. Tre cambi su cinque sono obbligati. Insomma, difficile buttargli la croce addosso per una sconfitta che ha persino rischiato di non essere tale.