Le pagelle del Monza - Martins vivacizza il gioco, Sensi poco convinto. Lekovic maldestro
Risultato finale: Monza-Hellas Verona 0-1
Turati 5,5 - Bella parata su Serdar per rompere il ghiaccio, poi manca la presa sul tiro-cross del mediano tedesco. Errore pesante. Dal 67' Pizzignacco 6 - Nega il gol a Mosquera.
Lekovic 5 - L'esordio nel nostro campionato è da dimenticare, non riesce ad arrestare la corsa: maldestro il tocco con cui trafigge Turati.
Izzo 5,5 - Dovrebbe guidare il reparto dall'alto della maggior esperienza, invece soffre molto sia in marcatura che quando viene puntato.
Palacios 5,5 - Tanta curiosità per la prima da titolare in A, che palesa alcuni limiti strutturali: non tiene in passo di Serdar nell'episodio decisivo. Dall'82 Maric sv
Pereira 5,5 - Parte a destra, chiude a sinistra: nel primo tempo attacca raramente, lo fa un po' di più nel finale traslocando sulla corsia opposta.
Sensi 5 - Approccio tenero, perde subito un pallone sanguinoso: quando si affaccia al tiro non lo fa con la necessaria convinzione. Dal 58' Castrovilli 5,5 - La miglior condizione è ancora lontana, prova a farsi largo con la tecnica.
Urbanski 5,5 - Il tocco di palla è di qualità: il ritmo però non è quello che servirebbe per dare maggior efficacia alla manovra biancorossa.
Kyriakopoulos 5,5 - Spinta ridotta al minimo sindacale: trova un paio di volte il fondo per andare al cross. Bocciato dopo meno di un'ora. Dal 58' Martins 6 - Velocità supersonica, vivacizza la manovra.
Ciurria 5,5 - Titolare con la fascia di capitano al braccio, svaria sulla trequarti in cerca di ispirazione: ricava poco dal suo movimento.
Vignato 5 - Trotterella per il campo, un po' perché ignorato dai compagni ma in parte anche perché non ci mette la personalità richiesta. Dall'82' Petagna sv
Mota 5,5 - Servito male in profondità, le attenuanti non gli mancano: si fa vedere dalle parti di Montipò soltanto con un tiro telefonato.
Salvatore Bocchetti 5 - Vira sulla difesa a 3, lancia nella mischia quasi tutti i nuovi acquisti che però danno l'impressione di essere ancora acerbi o comunque non pronti per far subito la differenza nella lotta per evitare la retrocessione.