Kings League, Campolunghi: "Le mie Zebras come la Juve. Sogno finale a Torino"

Luca Campolunghi, tiktoker e content creator, nonché presidente delle Zebras FC nella Kings League italiana, si è raccontato in esclusiva per TuttoMercatoWeb.com tra social, fede bianconera e la sua nuova sfida nella competizione ideata da Gerard Piqué.
Luca, come e perché ti sei approcciato al mondo dei social?
"Mi sono diplomato in ragioneria nel 2019 e ho trovato lavoro come impiegato da un notaio. A marzo 2020 è scoppiato il Covid e sono rimasto a casa, essendo l'ultimo arrivato. Stavo spesso a guardare la tv e giocare alla PlayStation, non c'era molto da fare. Una volta passati dalla zona rossa a quella gialla, ho iniziato a lavorare part-time da McDonald's, dove avevo molto tempo libero, così un giorno mi sono detto: perché non fare qualcosa sui social? Vedevo mia sorella stare sempre su TikTok e allora ho cominciato anch'io a fare video con la mia ex ragazza, la mia famiglia, la mia stessa sorella. Ho avuto la fortuna di avere seguito fin da subito. Dico sempre che nella sfortuna, il Covid è stata la mia fortuna, perché mi ha fatto scoprire un mondo che non mi sarei mai aspettato".
Quando è arrivata la chiamata della Kings League, come hai reagito?
"Dopo un annetto che facevo contenuti in stile comedy, ho iniziato a parlare delle mie vere passioni: calcio, tennis, sport in generale. Io vivo guardando e seguendo lo sport, la mia passione più grande. Quando è nata la Kings League Italia, visto il mio pubblico prevalentemente maschile e appassionato di calcio, sono stato contattato e ho accettato super volentieri".
Com'è nata invece la partnership tra le tue Zebras e la Juventus?
"Questa partnership è nata perché sui social mi sono sempre esposto come tifoso juventino. Ho iniziato a commentare le partite dei bianconeri e alla Juventus è piaciuto il mio linguaggio. Due anni fa mi hanno chiesto di diventare loro ambassador, avviando una collaborazione. La Juve è avanti anni luce a livello social e, quando è partita la Kings League, mi hanno proposto di farla insieme. Le mie Zebras sono la Juve della Kings League nel mondo, è una bella soddisfazione, ma anche una grande responsabilità".
Tra le fila delle Zebras si è messo in luce bomber Lorenzo Berra, non a caso richiestissimo sul mercato internazionale.
"Con Berra siamo stati bravi e fortunati. Bravi perché abbiamo selezionato con grande attenzione i giocatori durante il draft, fortunati perché non era detto che un provino andato bene rappresentasse il valore reale del calciatore. Vari presidenti stranieri me l'hanno chiesto per farlo giocare in Spagna. Io gli ho dato il via libera perché lui si comporta bene sia dentro che fuori dal campo. Sarebbe una grande opportunità per Berra avere una vetrina in Spagna, vediamo come si evolve la cosa, ci sono delle trattative".
Quale obiettivo vi siete posti?
"L'obiettivo minimo è andare ai Mondiali a Parigi, alle final four, all'insegna del motto bianconero 'fino alla fine'. Poi il sogno sarebbe anche disputare la finale della Kings League a Torino, in casa. Sarebbe troppo bello avere un palazzetto tutto bianconero, ve lo immaginate? Intanto, direi che l'obiettivo minimo è fare bene ai playoff".
I tuoi rigori presidenziali stanno dando un grande contributo.
"È vero, ho sbagliato il primo, ma poi ne ho segnati cinque consecutivi. La squadra si rispecchia molto nell'umore del presidente: nella prima partita l'ho tirato demotivato perché eravamo in netto svantaggio, invece devo essere sempre energico, senza mollare mai. Sono contento che i miei rigori possano dare una scossa ai ragazzi in campo".
Chiosa inevitabile sulla crisi della Juve di Thiago Motta: come si può uscire da un momento così?
"Io ho fiducia nella società, penso che farà le scelte migliori per la Juve e per i tifosi. Abbiamo una storia gloriosa, oggi viviamo un momento difficile, ma siamo la Juve e ci rialzeremo. Trovare la chiave giusta non è facile, stiamo attraversando un brutto periodo, ma siamo la Juve e un modo per uscirne lo troveremo sicuramente".
