Inter prosegue la marcia, il Natale perfetto per i tifosi nerazzurri
Un'Inter non brillante, messa in difficoltà da un Como coraggioso, con idee e ben organizzato, porta a casa tre punti pesanti per passare nella maniera più serena possibile il Natale, mantenendo la distanza invariata dalla vetta: 3 punti dall'Atalanta, 1 dal Napoli, con la partita di Firenze da recuperare.
Definire pesante una vittoria ottenuta contro una squadra che è quart'ultima in campionato può sembrare una forzatura, ma possiamo chiamarla così proprio alla luce delle difficoltà avute da Lautaro e compagni in questi 90 minuti, per mille motivi. Primo fra tutti un difetto già mostrato in questa prima metà di stagione, ovvero l'incapacità in alcune serate di chiudere i giochi quando lo meriterebbe, aspetto che poi può fa emergere i fantasmi di sorprese negli ultimi minuti già vissute contro Genoa, Milan, Monza, Juventus e da ultimo Leverkusen.
Partiamo dal dire che un Natale così l'Inter lo meritava: per come ha saputo far fronte alle difficoltà dopo una partenza non perfetta in questa stagione, per come ha saputo stringere i denti quando, come proprio contro il Como, la coperta è stata corta in alcuni ruoli (oggi la difesa, nel recente passato in mediana), restando così a fine 2024 in piena corsa su tutti i fronti.
C'è solo una squadra in tutta Europa che sta riuscendo a non perdere colpi da nessun lato: il Liverpool. Il Barcellona ha mollato diversi punti per strada in Liga, lo stesso ha fatto il Bayern Monaco in Champions League e pure in Bundesliga, dove però poi si è preso la vetta, mentre il PSG, primo in Ligue 1, è venticinquesimo fuori dai confini nazionali.
E' evidente che l'Inter in queste settimane sia come una di quelle persone che sanno di essere eccellenti e brillanti nel proprio lavoro, ma che al contempo sono sovraccariche d'impegni e responsabilità e che dunque di tanto in tanto si perdono in un bicchiere d'acqua, in qualche dettaglio che contavano di risolvere prima per potersi poi concentrare sul problema successivo, risparmiando energie su cose che consideravano di minor conto.
"Una vittoria da squadra matura", l'ha definita giustamente Simone Inzaghi a fine partita. Ed ha ragione, perché l'Inter ha imparato a capire anche sé stessa ed a riconoscere i momenti delle partite. Ha accettato il fatto di essere stata più vulnerabile in alcune partite, dunque annusa prima il pericolo ora, ma senza farsi prendere dal panico. Un po' di frenesia si è annusata, quella sì forse, ma è un peccato veniale di una squadra che ha infilato la sesta vittoria nelle ultime sette gare e che ora si proietta con i giusti pensieri alla sfida di Cagliari che precede la Supercoppa "araba".
Ecco, lì si misurerà davvero che tenuta mentale saprà avere questo gruppo, che ora sembra arrivato al momento giusto per dimostrare la propria forza come fatto a Roma contro la Lazio. L'asterisco in classifica (riferito alla partita da recuperare con la Fiorentina) diventerà doppio e farà aumentare il ritardo in campionato di 2 match, con la possibilità per chi la Supercoppa non la farà (vedi il Napoli) di aumentare seppur temporaneamente il distacco dai nerazzurri. Un aspetto che ha sottolineato anche Inzaghi: inseguire di continuo sapendo di non poter sbagliare, dato che le rivali non mollano un colpo, non è facile e servirà che i campioni d'Italia dimostrino perché hanno il tricolore cucito sul petto, ancora una volta.