Inter, Lautaro è un caso o no? Col Milan ha un motivo in più per tornare a segnare

Alt, fermi tutti. Non esiste un caso Lautaro Martinez. Butta acqua sul fuoco Simone Inzaghi, che del resto non può fare altrimenti. Da allenatore dell'Inter, perché deve difendere il suo capitano e miglior giocatore.

Da ex attaccante, perché sa cosa serve quando la palla proprio non vuole entrare: fiducia e tranquillità. Aggiungiamo: condizione fisica. Al netto delle occasioni avute, dei blackout che sono un marchio di fabbrica del Toro, c'è un tema di forma non parsa eccezionale: fisiologico, a inizio stagione. Preoccupante, se si considera che Lauti non ha potuto fermarsi e non potrà farlo, fino a chissà quando. Maledetto calendario.

Bestia nera Milan. Nella conferenza stampa di ieri, il tecnico nerazzurro ha anche dribblato la domanda relativa all'impiego dell'argentino. Se starà bene, giocherà: non ha detto gioca a prescindere. Però una panchina aprirebbe ufficialmente il caso, e allora c'è da confidare nel suo impiego dal primo minuto. Con un obiettivo nel mirino, a parte l'ovvia volontà di battere i rivali cittadini: Lautaro al Milan ha segnato 8 reti, meglio soltanto contro Salernitana e Cagliari. Considerando i tre assist si sale a undici contribuzioni gol, ma meglio mettere le cose in chiaro: sarebbe molto interista avere il Milan come propria vittima preferita.