Il ds Olabe racconta la Real Sociedad: "Contro l'Inter giocheremo alla nostra maniera"
Roberto Olabe, direttore sportivo della Real Sociedad, ha concesso un'intervista a La Repubblica prima della gara d'esordio di Champions League contro l'Inter: "L'identità di un club appartiene alla sua storia, a un popolo, ai suoi comportamenti. La Real Sociedad non ha proprietari, l'azionista di maggioranza non arriva al 5%. La nostra storia è di partecipazione, lavoro collettivo".
Come avete intenzione di giocare?
"Alla nostra maniera. Giocare bene è giocare come ti senti. Noi, per la nostra storia, abbiamo bisogno di comunicare. Sul campo il passaggio è il canale di comunicazione attraverso il quale diciamo quello che sentiamo. Più passaggi facciamo e più saremo partecipi, tutti insieme, del successo. Il gioco è fondamentale perché la gente si identifichi con noi, e viceversa, e così ci si possa appassionare tutti insieme allo stadio".
Avete fatto esordire 42 canterani in 10 anni.
"Alguacil sa come si apre la porta alla gioventù. Dagli anni '50 ci alimentiamo quasi solo delle nostre giovanili e il Sanse, la seconda squadra, è il serbatoio della prima. Non ho mai visto un architetto di 12 anni, lo stesso vale per i calciatori. Siamo la provincia più piccola di Spagna, 700mila abitanti, e la natalità sta scendendo, non possiamo dare le spalle alla realtà. O formiamo o firmiamo, ma se vuoi stabilità non puoi scommettere sulla speculazione. Non compriamo i giocatori per venderli, ma per portarli su un terreno che faccia fiorire il loro talento".
Basterà per avere obiettivi più ambiziosi?
"A noi non piacciono i tetti, preferiamo i pavimenti. Pensiamo solo a costruire un pavimento sempre più solido, solo allora porteremo il nostro tetto ancor più su".
Quanto sono importanti per voi i big data?
"Quello che succede un giorno è contesto, dopo 5 giorni è tendenza, dopo 10 è un profilo. Il dato è ciò che ci dà la differenza fra contesto e profilo".