I due leader della Fiorentina che vede l'Europa. Senza Bonaventura e Gonzalez niente punti

La Fiorentina torna a sorridere. Ci voleva un Derby dell'Appennino complicatissimo sulla carta, contro un Bologna imbattuto dalla prima giornata di campionato, per trovare valori in fondo alla stanchezza fisica e mentale di un periodo complicato e risorgere. Tre punti fondamentali, che riportano la Viola in zone nobili, quinta a braccetto con l'Atalanta. Parlando nel post-partita, Italiano ha detto: "Oggi hanno fatto la differenza la voglia, il furore. Altre volte avevamo fatto meglio con la palla tra i piedi, oggi però questi aspetti hanno primeggiato e siamo tornati alla vittoria. Conta l'atteggiamento".

Un riferimento a valori incalcolabili, anche se - guardando soprattutto a quanto avvenuto con gli emiliani - forse avrebbe reso più giustizia facendo nomi e cognomi. Sono due i riferimenti sicuri su cui si poggia questa Fiorentina, uno è il veterano Giacomo Bonaventura, l'altro è l'elettrico esterno della nazionale argentina Nicolas Gonzalez. Non a caso sul tabellino del 2-1 al Bologna li troverete entrambi.

Il primo fa come il vino buono, migliora invecchiando ed ha appena raggiunto le 100 contribuzioni in Serie A, all'interno di una carriera che l'ha visto in crescendo e lo pone oggi come indiscutibile leader dello spogliatoio, capace anche di tirarlo fuori dalle difficoltà usando le parole, come già capitato nella scorsa stagione. Il secondo è il valore anche economico della squadra, l'aspetto più materiale ed onnipresente nelle partite, un'interpretazione energica che Italiano vorrebbe essere fondamento di ognuno degli undici giocatori che ha in campo. Per il momento dovrà accontentarsi di averla dal suo numero diez. Quando nessuno dei due ha segnato, in questa stagione, la Fiorentina non ha portato a casa neanche un punto. Vorrà dire qualcosa?