Fiorentina, pugno duro della UEFA dopo le intemperanze di San Gallo: due trasferte vietate
La Fiorentina paga il conto del lancio di fumogeni e petardi nell'ultima partita di Conference League, vinta 2-4 sul campo del San Gallo.
Pugno duro della UEFA dopo i fatti successi a San Gallo nel settore ospiti della Fiorentina. Alla luce dei fumogeni, dei petardi e dei fuochi d'artificio che alcuni sostenitori gigliati hanno esploso reiteratamente nel corso del match di Conference League - costringendo più volte il direttore di gara a interrompere la sfida, la Uefa, che aveva già informato la Fiorentina di aver aperto un procedimento disciplinare, ha emesso la seguente sentenza nei confronti del club viola e del proprio tifo. Le sanzioni prevedono:
- 50.000€ di multa
- il pagamento dei danni causati
- 2 trasferte senza tifosi (Cipro e Guimaraes)
Il tifo viola in Europa, a partire da Enschede, fino alla finale di Conference League contro il West Ham di due anni fa, era entrato da tempo nel mirino della UEFA. Nel mezzo il terribile trattamento riservato in trasferte come Braga, oppure gli scontri di Basilea che erano già costati alla Fiorentina diverse squalifiche, ammonizioni e multe. Essendo quindi "recidivi" la UEFA ha deciso di vietare le prossime due trasferte europee (Apoel e Vitoria Guimaraes) ai supporters viola che non potranno seguire la squadra fuori casa fino alla fase ad eliminazione diretta, qualora la Fiorentina dovesse rientrare nelle prime 8 del maxi girone di Conference.
IL COMMENTO DEL GIORNALISTA Angelo Giorgetti:
Non so perché siano stati lanciati tutti quei fumogeni in Svizzera, anche se persone che erano in curva mi hanno riferito le risposte degli ultras. Certo non posso riportarle qui e nel caso mi piacerebbe ci fossero registrazioni.
Comunque, un motivo di sicuro esiste e prescinde dalla partita, dal contesto, dai controlli, dalla voglia di esibirsi in diretta tv, dalla festa, dalla rabbia Acab, scuse simili e altro ancora. Qualcuno dice: era una protesta che non possiamo capire, eh sai, la mentalità ultras, te la vedi dal divano, loro invece si fanno i chilometri e poi i tifosi in trasferta vengono trattati male.
Purtroppo spesso è vero, ma certamente non risolvi la questione affumicando uno stadio e rischiando di perdere 0-3 a tavolino, in mezzo alle proteste degli altri tifosi viola che hanno fatto gli stessi sacrifici per essere lì, confermando peraltro le tue pessime referenze (la Fiorentina ha una lunga collezione di multe in Conference). Dice ancora: eh, ma gli altri fanno di peggio. Qui non rispondo, perché fra le giustificazioni questa mi sembra l'ultima da considerare.
Rieccoci al rapporto con i club. So bene che la situazione di Milano è lontana anni luce da Firenze, in generale però sono sempre stato convinto che fra i club e la tifoseria più calda debba essere mantenuta una distanza netta, che poi significa rispetto e autonomia per entrambi. La forza di essere liberi è superiore rispetto a ogni convenienza.
A ognuno il proprio mestiere: i tifosi facciano i tifosi e il club faccia il club. Anche per questo _ lo ripeto _ mi è piaciuto molto il messaggio forte di Commisso. Non è banale che un proprietario prenda posizione contro chi comanda in curva, o comunque in alcune occasioni cerca di farlo: conoscete molti altri esempi?
Se le società coinvolgono le frange più calde e cercano di tirarle dalla propria parte _ magari incontrandole, coinvolgendole, peggio ancora facendo filtrare strategie, legandosi emotivamente, incoraggiandole per andare in trasferta, eccetera, e mi fermo qui _ commettono secondo me uno sbaglio pazzesco. Non immaginano cosa stanno facendo, ma di sicuro prima o poi ne pagheranno le conseguenze.