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Fiorentina, Adli: "I dirigenti del Milan mi hanno detto che avevano bisogno di vendermi"

Fiorentina, Adli: "I dirigenti del Milan mi hanno detto che avevano bisogno di vendermi"TUTTO mercato WEB
martedì 3 settembre 2024, 16:30Serie A
di Dimitri Conti

15:50 - Tra poco, dalla sala stampa del Viola Park, si terrà la presentazione del centrocampista Yacine Adli nelle nuove vesti di giocatore della Fiorentina.

16:09 - Inizia la conferenza stampa.

Esordisce Alessandro Ferrari, direttore generale: "Oggi è il giorno di Yacine, un ragazzo giovane ma già con esperienze importanti alle spalle tra PSG, Bordeaux e Milan. Quando la Fiorentina si è fatta viva aveva diverse squadre che lo cercavano, anche nel suo paese, ma è voluto fortemente venire da noi. Una costante quest'anno, abbiamo poi trovato subito l'intesa ed ha già esordito nell'ultima partita".

Come nasce il suo trasferimento dal Milan?
"I dirigenti a inizio mercato mi hanno detto che avevano bisogno di vendermi e nella mia testa ero pronto ad andarmene. Ho avuto l'opportunità di venire qua a Firenze, in un progetto super ambizioso e l'idea mi è piaciuta subito. Per me è stato semplice, vedendo tutto ciò che è messo nel progetto. Non ho avuto dubbi".

Pensa che vivrà anche la città?
"Mi piacciono tante altre cose fuori, ma voglio pensare solo al campo. Sono in un progetto ambizioso, qui posso crescere e vincere. Poi, certo, avrò i miei momenti per scoprire la meravigliosa città che è Firenze. Ora però sono concentrato al 200% sull'ambientarmi veloce e vincere tutto ciò che possiamo".

Si sente pronto a diventare leader? Quale il suo ruolo preferito?
"A me viene naturale essere uomo spogliatoio, anche qua mi sono trovato subito benissimo. Cercherò nel mio modo di aiutare, sia dentro che fuori dal campo: vivo per la mia squadra e per i compagni, se posso aggiungere qualcosa lo farò. Sul ruolo... A me piace giocare a calcio, solo quello, in campo ho fatto tante posizioni. Sono un centrocampista di formazione e mi vedo bene nei due in mezzo, ma posso giocare ovunque mister e squadra avranno bisogno".

Cosa le chiede Palladino? Convinto da qualcosa in particolare?
"Guardo molto calcio e lui l'anno scorso a Monza ha fatto vedere tutte le sue caratteristiche e che poteva far giocare benissimo la squadra. Lo conosciamo bene tutti, abbiamo visto come lavora, ma serve tempo perché ci sono stati tanti cambi: dobbiamo capire tutti insieme cosa vuole, ma è tutto chiaro. E credo che la squadra crescerà tanto: quando avremo dentro questo stile di gioco, faremo male".

Qualche giocatore cui si ispira?
"Non cerco di paragonarmi a nessuno, Zidane è stato uno dei più forti della storia e non ho niente di simile con lui. Cerco di fare il mio e lavorare, penso di essere un giocatore atipico perché sono grosso ma anche agile con la palla. Qualcuno può dire che mi mancano passo e velocità, ma queste sono le mie qualità: cerco di essere riferimento con la palla e coprire al massimo senza. Ho tanto da migliorare, sono giovane e anche per questo sono venuto qua".

Che obiettivo vi siete dati come squadra? E lei sul lungo periodo, nel personale?
"Sono arrivato da pochi giorni, ho fatto un allenamento con la squadra e giocato subito. Vogliamo però tutti la stessa cosa, vincere e dare il massimo. Per me dobbiamo puntare in alto, anche se in Serie A ci sono squadre forti possiamo avere il nostro spazio. Non abbiamo limiti, lavoriamo forte e guardiamo partita dopo partita. La cosa principale ora è conoscersi bene, anche noi nuovi dobbiamo ambientarci. Non è ancora il momento di pensare a cosa faremo a fine stagione, ma a cosa faremo adesso".

Che margini di miglioramento vede per sé in Serie A?
"Questo è un campionato che fa crescere tanto, quando arrivi dall'estero ambientarsi è durissimo. Il calcio è diverso, tatticamente penso sia il più difficile del mondo. E se un giocatore passa dall'Italia dopo qualche anno è più completo, anche ora penso di essere diverso da quando sono arrivato e aver cambiato posizione mi ha aiutato. Con Pioli ho lavorato tanto sulla fase difensiva... Devo però ancora crescere in questo aspetto, dando di più. Devo essere pronto anche fisicamente ma mi sento bene".

Poter giocare di più è una chiave?
"Sì, penso sia fondamentale avere continuità nel gioco e soprattutto nelle performance. Punto a questo, voglio una stagione di riferimento per me, giocando il più possibile e rimanendo ad alto livello. Questo è uno dei miei obiettivi e voglio raggiungerlo".

Sente di voler raggiungere una chiamata da Deschamps per la Francia? O magari giocherà con l'Algeria?
"Ho già risposto su questa cosa, voglio far vedere che posso fare prove elevate con continuità. Se sul campo faccio bene, ci sarà spazio per me per farmi vedere anche da Deschamps... Prima la Fiorentina, poi potrò pensare alla nazionale".

Quanto pensa di contribuire alla fase difensiva? E che rapporto ha con il gol?
"Parto sempre dal pensiero che per difendere bene devi tenere palla, così difendi meno. La nostra deve essere una squadra che domina le partite con personalità, organizzata. Più teniamo la palla e facciamo soffrire con quella l'avversario, più sarà facile difendere. Dobbiamo essere questi. E sì, voglio aiutare la squadra al massimo e se faccio gol e assist va benissimo, ma l'unico obiettivo che ho è vincere, posso fare anche zero gol e zero assist. Non mi interessa, non sono un super fan delle statistiche e rischio tanto, quindi non importa avere il 100% di passaggi riusciti ma come impatto sulla squadra".

Pioli le ha mai parlato di Firenze? Che emozione aver fatto subito assist per il 2-2?
"Sì, ho un po' parlato con Pioli e anche col suo staff. Loro hanno sempre detto benissimo di questo club, della città e dell'ambiente. Ero subito convinto e pronto a venire a Firenze, non c'era bisogno di essere convinto. Per me e per nessuno. Sono super felice di essere qua e festeggiare un gol è sempre forte, ma mi importa di festeggiare le vittorie".

Pensa di poter seguire gli esempi di Saelemaekers e De Ketelaere?
"Non so se sia un qualcosa che funziona sempre, ma voglio lavorare bene. Voglio tutto il bene per il Milan ma ora sono a Firenze, lavoro solo per me e non per pensare poi che avrei meritato di più. Voglio dare il 100% per la Fiorentina e me stesso".

16:30 - Termina la conferenza stampa.

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