Piscitelli al Nacional, dall'isola di CR7: "Giocare contro questo Porto è eccitante"
Riccardo Piscitelli gioca nell'isola di Cristiano Ronaldo. Al Nacional de Madeira di Funchal. E a Tuttomercatoweb.com si racconta nel giorno in cui CR7 sfida il Porto, partendo però dalla storia e dal percorso della sua carriera. Che lo ha portato dalle giovanili del Milan a difendere i pali degli Alvinegros. "Da quando ero piccolo, il mio sogno era giocare all'estero -esordisce Piscitelli-: l'ho sempre detto alla mia famiglia, agli amici. In Italia abbiamo una grande storia coi portieri però in molte situazioni, in tanti casi, viene prediletto solo l'aspetto tecnico. Se prima ti allenavi coi piedi ti dicevano 'ma che fai, pensa a parare'. Però in Premier si allenavano tanto sui cross, in Spagna giocavano tanto coi piedi e allora ho pensato che, dopo un'esperienza in Lega Pro, era l'ora giusta per andare all'estero".
Non c'è andato subito, però.
"Son rimasto un paio di mesi svincolato dopo un'esperienza che non è andata come volevo al Benevento. Sono andato al Carpi, lì ho giocato e lì, insieme al mio agente, ho avuto la chance di giocare alla Dinamo Bucarest. Alla fine della stagione mi ha contattato il mister dei portieri del Nacional dove gioco ora: senza pensarci troppo, gli ho detto di sì".
Come sta andando?
"Da un punto di vista ambientale mi trovo benissimo: è lo spogliatoio più sano che abbia mai trovato nel calcio. Mi sento parte di un vero gruppo, sembra un film. Prima di ora non l'avevo mai provato ed è bellissimo. Calcisticamente qui ti migliori tanto: giochi palla a terra e insegnano calcio".
Com'è Madeira?
"Come isola, ci sono venti gradi tutto l'anno come minimo. L'acqua è bassa per un lungo tratto, fai snorkeling, fai diving, ci sono montagne dove fai trekking. Non è un'isola per 'ragazzi', ma per chi ama la natura. Prima del Covid c'era tanto turismo, ora c'è poca gente, purtroppo e da ragazzo forse manca un po'. Quel che mi manca, magari, è un ottimo ristorante italiano...".
Quanto è forte l'influenza di Ronaldo lì?
"Qui ci sono foto, c'è il suo museo. Qui è un personaggio che ha fatto la storia, ma non c'è 'ossessione' nel club".
Eppure Funchal, Madeira, qui son viste come 'l'isola di CR7.
"Apro le tende e vedo l'oceano. E' un'altra storia...".
Oggi una gara da dentro o fuori per la Juve. Lei ha sfidato il Porto in stagione.
"Quando la Juventus ha giocato contro il Porto ha fatto fatica. Contro di loro ho giocato in Coppa: abbiamo fatto 2-2 e poi perso ai supplementari. E' la squadra più forte contro cui abbia mai giocato. E' stata un'esperienza bellissima: mi sono messo alla prova contro una grande squadra, ero più che eccitato. Era come uscire con una donna bellissima, peccato non esser riusciti ad andare avanti".
Chi l'ha impressionata?
"Sergio Olivera, davvero forte forte. Però è una squadra fortissima. Ha fatto un gran gol bello anche contro di noi".
Che campionato è quello portoghese in questa stagione?
"Le quattro squadre sono Porto, Sporting, Benfica e Braga. E poi c'è il Guimaraes. In questa stagione lo Sporting sta andando benissimo, stanno ammazzando il campionato. Noi siamo nei promossi, l'obiettivo è la salvezza: in classifica siamo messi bene, siamo tredicesimi e davanti al Maritimo che è l'altra squadra dell'isola".
Venerdì c'è il derby
"Purtroppo arriviamo da qualche sconfitta consecutiva. Abbiamo perso qualche punto ma siamo pronti: al di là dell'aggressività del derby, per come è la classifica, sarà una battaglia vera e propria che una partita. Prevarranno valori personali e psicologici".
Ad allenarvi c'è un trentacinquenne come Luis Freire.
"E' partito dai bassissimi livelli, e ha fatto sei promozioni consecutive. E' arrivato veramente dal nulla, forse solo un anno non ha vinto il campionato ma è un predestinato".