Lucescu: "Sì a riduzione degli stipendi. Dopo il virus andremo in psichiatria..."
“Sto a casa, leggo i giornali, organizzo le mie cose. E parlo con mio figlio Razvan che si trova a Riad. Ma stando a casa si diventa matti”. Parla così a TuttoMercatoWeb dalla Romania, l’ex allenatore dello Shaktar ed ex commissario tecnico della Turchia, Mircea Lucescu.
Dura stare a casa per chi è sempre in movimento.
“Dopo il virus andremo tutti in psichiatria (sorride, ndr). La gente non è abituata a stare in casa. Soprattutto chi fa sport. Oggi i contatti vanno mantenuti al telefono, parlando, discutendo di vari argomenti. Altrimenti, davvero, si diventa matti. E non parlo solo per i calciatori, ma per tutta la gente”.
Quanto tempo servirà ad un calciatore per tornare in forma dopo questo stop?
“Sono calciatori di alto livello e hanno tutto in casa. Devono allenarsi, stare in movimento. Sempre. Servirà qualche allenamento in gruppo, ma quando ricominceranno i calciatori non dovranno sottoporsi a diete o altro, dovranno essere fisicamente pronti”.
Riduzione stipendi: è la soluzione giusta?
“Devono farlo. In questa situazione tutti perdono qualcosa. La cosa più vergognosa nel calcio è il fallimento, se i calciatori amano i loro club devono fare di tutto per salvarli ed evitargli una vergogna del genere. Rinunciando oggi salveranno il domani”
Mister, e lei? Andrà al Besiktas come dirigente?
“Vedremo dopo giugno”.