Il ct dell'Albania Reja: "Asllani, Kumbulla e Broja hanno bisogno di più minuti"
Edy Reja da oltre tre anni è il commissario tecnico dell'Albania. Domani affronterà l'Italia, potrebbe essere la sua penultima uscita alla guida della nazionale balcanica perché il suo contratto scade a novembre e solo dopo la sfida di sabato contro l'Armenia si siederà attorno a un tavolo col Presidente della Federazione per discutere del suo futuro. Con stima, con serenità. Perché sotto la sua gestione l'Albania è cresciuta e ha sfiorato anche la fase spareggi per la qualificazione a Qatar 2022: 18 punti nel gruppo I alle spalle di Inghilterra e Polonia, che ha vinto in Albania l'ultimo scontro diretto. "Noi ci abbiamo provato - ha detto Reja in esclusiva a Tuttomercatoweb.com -. Bastava un punto con la Polonia e abbiamo subito gol a 10 minuti dal termine per un errore. Peccato, avevamo fatto benissimo vincendo due volte contro l'Ungheria, abbiamo conquistato 18 punti. Un pochettino ci credevamo, era un momento particolarmente positivo".
C'è delusione?
"Era l'ultima gara, se vincevamo andavamo allo spareggio. E non ci sarebbe stata la Russia, quindi avevamo la strada spianata... Non c'è delusione ma a un certo punto ci speravamo, quello sì".
Nazionale in costante crescita, con una nutrita colonia di calciatori italiani
"Ce ne sono tantissimi. C'è Djimsiti, poi Kumbulla che è ragazzo molto bravo ma purtroppo alla Roma non sta trovando tanto spazio. Ismajli all'Empoli sta crescendo, un grande marcatore. Se fosse un po' più tranquillo in fase di possesso palla potrebbe diventare calciatore importante, da big. E poi Hysaj, Bajrami e Berisha, il nostro capitano".
E il giovane Asllani, che all'Inter sta trovando poco spazio
"Avrebbe bisogno di giocare. Il mio è un discorso egoistico, da ct dell'Albania: spero che sia lui che Kumbulla a gennaio accettino un prestito per trovare più spazio".
L'ha fatto presente ad Asllani e Kumbulla? Loro cosa dicono?
"Sì, gliel'ho detto. Non sono contentissimi, però cosa possiamo fare? Sono sotto contratto con due grandi club. Detto ciò spero possa accadere qualcosa, data l'età dovrebbero giocare di più".
La vostra nuova stella gioca in Inghilterra: Armando Broja del Chelsea
"Ha un grande potenziale. E' un giocatore strutturato, 190 centimetri, ha tecnica e grande velocità, quando parte non lo prendi. Lui ha solo una fase, che è quella di possesso. Dovrebbe migliorare la seconda perché quando è finita l'azione aiuta poco. Sotto questo punto di vista quest'anno sta facendo un po' meglio, ma certo il fatto di giocare 20 o al massimo 30 minuti non lo aiuta".
In estate c'era la fila per lui: Atalanta, Milan e Napoli sulle sue tracce
"E' vero, soprattutto il Napoli lo voleva. Giuntoli era interessato, so che ci ha anche parlato... Però lui mirava a restare al Chelsea, club che poi gli ha anche rinnovato il contratto".
Magari l'ha chiamata anche De Laurentiis per chiederle informazioni
"Parlavo con Giuntoli, perché è lui che fa il mercato. E poi il presidente quando lo sento non fa mai questi discorsi, non si occupa di questioni tecniche. Lui vuole solo sapere se i giocatori stanno bene dal punto di vista fisico".
Cosa pensa di questa Serie A?
"E' sorprendente, con l'inizio a rilento della Juventus e poi il calo dell'Inter. Il campionato dice che il Napoli arriverà fino in fondo, ha una rosa adeguata. Spalletti ha dato grandi stimoli alla squadra e non ci sono prime donne. Rientra tutto nel contesto di giocatori normali, non ci sono più i Koulibaly e gli Insigne che potevano avere qualcosa in più dal punto di vista del personaggio. Anche in fase difensiva lavorano bene, persa palla tutti si mettono a disposizione per recuperarla. Vuol dire che il gruppo funziona".
Napoli anche più forte di quello dei 91 punti?
"Ha qualcosa in più. Gioca altrettanto bene e lì ha lavorato benissimo Spalletti. Però è più gruppo: fa fuori uno, poi un altro, e tutti accettano le decisioni dell'allenatore. Questo è fondamentale soprattutto in una piazza come Napoli che cerca sempre un punto di riferimento come fu Maradona, cerca sempre l'idolo".
Ora c'è Kvaratskhelia
"E' vero, ma sta emergendo adesso. E' un po' sulla bocca un po' di tutti ma non è una prima donna. E non è l'unico grande acquisto. Hai visto Kim? Ha una grande pedalata, fa dei recuperi sui 7-8 metri impressionanti. E poi permettimi una menzione d'onore..."
Prego
"Devo fare un elogio a Lobotka. E' un calciatore pazzesco, ha un dinamismo e una tecnica che non vedo in altri giocatori".
E le rivali?
"Il Napoli sta andando fortissimo, fare quei punti è qualcosa di incredibile. Sta galoppando alla grande, è esagerato. Se il Napoli ne pareggiava due invece di vincerle era ancora alla portata, ma se viaggia così chi lo prende?"
Che Nazionale si aspetta?
"Mi aspetto che Mancini possa dar spazio anche a chi ne ha avuto meno. Non una Nazionale sperimentale, ma con qualche novità".
Lei che spiegazione s'è dato sull'Italia fuori dal Mondiale?
"Noi allenatori teniamo sempre in grande considerazione chi ti ha portato in alto e ti ha fatto ottenere il grande risultato, anche se magari quel giocatore non sta più bene e non ha più l'intensità di prima. Il problema è che in Nazionale non fai in tempo a recuperare. Non hai tempo, ogni partita è determinante. Da questo punto di vista non dovremmo guardare in faccia nessuno".
Troppi debiti di riconoscenza, insomma
"L'abbiamo visto anche con Lippi nel 2010, punti ancora su certi giocatori perché ti dicono che stanno bene e ti fidi, ma magari non è così. Lo capisco: è difficile far fuori giocatori importanti, ma non si fanno le formazioni col debito di riconoscenza. E poi ci si è messa anche la sfortuna, con tutti quei rigori sbagliati".
E' stato giusto confermare il ct dopo la debacle di Palermo?
"Si, certo. Io pensavo potesse esserci il cambio, ma lui ha lavorato alla grande vincendo l'Europeo con una squadra che nessuno pensava potesse vincere. Ha creato un gruppo straordinario, sono andati oltre i loro limiti all'Europeo".
E il suo futuro quale sarà?
"Ho un grande rapporto col presidente della Federazione, sono tranquillo. Dopo queste amichevoli ci prenderemo qualche giorno di tempo per decidere il da farsi e poi ci riuniremo per prendere una decisione".
Domani che partita si aspetta?
"Quando giochi contro l'Italia le motivazioni ci sono. C'è grande attesa da parte della gente, gli albanesi hanno grande considerazione degli italiani, vedono tutte le nostre partite e conoscono bene tutte le squadre. L'Albania potrebbe considerarsi una costola dell'Italia e la gara deve essere una festa, spero venga fuori una bella partita e mi auguro che l'Albania faccia bene. Non dico ottenere un risultato positivo ma una buona prestazione, quella sì. Vorrebbe dire aver fatto ulteriori passi in avanti".