CR7 fa 35. Tosi: "Fui a un passo dal portarlo a Parma"
La carriera di Cristiano Ronaldo in Italia avrebbe potuto iniziare molto prima. Nel 2003 il portoghese fu trattato dal Parma, che andò vicino a trovare l'accordo con lo Sporting Lisbona. A ricordarlo, ai microfoni di Tuttomercatoweb, l'allora direttore sportivo dei ducali, Doriano Tosi. Che in occasione dei 35 anni dell'asso portoghese ci spiega come andarono le cose: "Facevo scouting in Europa e andai in Portogallo, dove avevo degli amici. C'erano dei giovani interessanti, era il periodo pre-Euro 2004 e il calcio a livello giovanile offriva molti talenti. Non a caso la selezione portoghese vinse gli Europei Under 21. In quella squadra composta da ragazzi del 1983 ce n'era uno di due anni più giovane che si vedeva già come fosse proiettato a un futuro illustre. Quando fui assunto dal Parma mi chiesero un giovane di talento per investire parzialmente parte della cifra ricavata dalla cessione di Adrian Mutu al Chelsea per 23 milioni. Il nome che feci era quello di Cristiano Ronaldo".
Cosa la colpì di quel ragazzo?
"Tre cose: anzitutto la velocità che era impressionante. Poi il cambio di direzione in velocità, cosa che in pochi hanno. E il tiro".
Quel Parma nel frattempo aveva cambiato politica: niente giocatori affermati ma giovani di talento
"La squadra si stava svecchiando, c'era Prandelli allenatore e si puntava a lanciare i giovani che poi sarebbero stati rivenduti. Tuttavia era un Parma di reputazione europea, che prendeva sì i giovani ma quelli forti. Trattammo infatti Cristiano Ronaldo, ma anche Vidic. Per il portoghese ballavano due milioni fra domanda e offerta: lo Sporting chiedeva 12 milioni, noi offrivamo 10. Insomma, era questione di poco. Avessimo offerto 11 l'affare si sarebbe chiuso".
Cosa evidentemente che non è avvenuta
"Ci furono problemi interni e finanziari che si manifestarono alcuni mesi dopo, col crac Parmalat che coinvolse anche il Parma. Per cui ci fu una frenata, tergiversammo. Ad agosto lo Sporting inaugura il proprio camp e organizza un'amichevole, invitando il Manchester United. Lì Ronaldo si mette in mostra e segna, Ferguson non ci pensa due volte e trova l'accordo per portarlo in Inghilterra. Noi avremmo potuto fare la mossa decisiva a luglio".
Si aspettava una carriera simile?
"Che diventasse un grandissimo ne ero certo. Che arrivasse a vincere cinque volte il Pallone d'Oro era difficile prevederlo".
Inutile dire che quello di Cristiano Ronaldo è il suo più grande rammarico da dirigente
"Senza dubbio anche perché come minimo sarei stato identificato come colui che portò Cristiano Ronaldo in Italia".