Dottor Pulcini: "In una big di Serie A gioca un calciatore che io non ritenni idoneo per la Lazio"
Edoardo Bove è stato salvato anche dalla manovra di primo soccorso operata da Danilo Cataldi, suo compagno di squadra, compagno di stanza e amico. "La Lazio gli ha insegnato quel primo soccorso che è patrimonio culturale di tutti i giocatori del club", rivela Ivo Pulcini, responsabile medico della Lazio e specialista in cardiologia e medicina dello sport: "Danilo ha un certificato internazionale dell'Acis American Heart Association per soccorrere le persone in qualunque situazione di emergenza".
Il responsabile medico biancoceleste racconta il modus operandi del club: "La Lazio è stata la prima società in Italia a fare questi corsi di rianimazione cardio-polmonare con l'uso del defibrillatore. Abbiamo iniziato nel 2018 e li ripetiamo ogni due anni per ricordare le tecniche e istruire ogni nuovo arrivato. La nostra associazione 'Un cuore per tutti' ha poi regalato i defibrillatori ai giocatori e in particolare quello che la squadra ha sul pullman quando va in trasferta. Inoltre abbiamo fatto comprare a Lotito un dispositivo cardiologico che si chiama sistema Sds, sudden death screening, e prevede, con dieci anni d'anticipo, la morte improvvisa in campo. E' fondamentale che tutte le squadre si adoperino per averlo".
Pulcini racconta anche un retroscena molto interessante, legato a un calciatore che cinque anni fa la Lazio provò ad acquistare (Igli Tare - si legge - lo voleva a tutti i costi). Il medico sociale biancoceleste ne bocciò l'acquisto perché non lo ritenne idoneo proprio per questo tipo di problemi: "Nel 2019 io visitai un giocatore importantissimo, che adesso sta andando per la maggiore e gioca in questa Serie A, ma io non lo ritenni idoneo a giocare a calcio".