Dimenticare Atene e ripartire. Fiorentina, il futuro è oggi: come può cambiare la Viola
E ora, cosa succederà? La seconda beffa consecutiva nell'ultimo atto di Conference League chiude nel modo più atroce possibile il ciclo di Vincenzo Italiano alla Fiorentina: tre finali perse in due stagioni, l'agognato titolo che sfugge per tante ragioni, le strade che inevitabilmente si separeranno.
L'ex tecnico dello Spezia si incontrerà nei prossimi giorni con la dirigenza e il presidente Rocco Commisso ma il destino è già segnato: al suo posto, con ogni probabilità, arriverà Raffaele Palladino, reduce da due stagioni molto positive sulla panchina del Monza. Con lui, e con il nuovo direttore tecnico Roberto Goretti, la Viola dovrà programmare il futuro, cercando di fare uno step in più per provare a sollevare un trofeo dopo le delusioni dell'ultimo biennio.
La Fiorentina che verrà sarà quasi certamente orfana della qualità di Arthur, che rientrerà alla Juventus dopo il prestito: troppo alte le cifre del riscatto e le sue condizioni fisiche continuano a destare preoccupazione. Potrebbe salutare anche Giacomo Bonaventura: il numero di presenze necessarie per il rinnovo automatico fino al 2025 non è stato raggiunto, tra l’entourage del centrocampista classe 1989 l’appuntamento è nei giorni subito successivi al 2 giugno, quando - con il recupero sul campo dell’Atalanta - si concluderà la lunghissima stagione dei toscani. Per finire, c'è da definira anche la situazione dell'ultimo leader, ovvero Nico Gonzalez: il contratto scadrà nel 2028 ma le sirene della Premier League si fanno sempre più insistenti. Il futuro comincia oggi, la Fiorentina vuole continuare a essere competitiva e - magari - tentare per la terza volta l'assalto alla Conference.