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Daniel Maldini non è più (solo) il figlio di Paolo. Sarà un rimpianto per il Milan?

Daniel Maldini non è più (solo) il figlio di Paolo. Sarà un rimpianto per il Milan?TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 10:55Serie A
di Andrea Losapio

Quante cose cambiano in un anno? Bisognerebbe chiederlo a Daniel Maldini. Perché dodici mesi fa era all'Empoli, quattro punti nelle prime otto giornate e il rischio, concreto, di andare in Serie B. Sette presenze in sei mesiò, zero gol, la necessità di cambiare aria per provare - a se stesso ma anche agli altri - di valere la Serie A non solo per il cognome che si porta dietro. Ingombrante sin dal nonno, Cesare, che con la Nazionale ha avuto un certo feeling, ma anche e soprattutto per il padre Paolo, uno sprone ma anche un limite per chi non gioca nello stesso ruolo, ma qualche metro più avanti.

Ieri sera, nell'esordio contro Israele, Maldini si è scrollato di dosso tutto il peso che aveva sulle spalle. Perché dopo mezza stagione ottima con il Monza - e i tanti interessamenti, dal Genoa alla Lazio, passando per l'Atalanta - si è guadagnato il primo gettone con la maglia azzurra dell'Italia. E ora si candida a essere un prossimo uomo mercato, dopo essere arrivato a zero ma con il 50% della futura rivendita che andrà nelle casse del Milan. Da capire se ci sarà spazio per un rimpianto in un futuro, manco tanto lontano.

Queste le parole di Maldini dopo l'esordio in Nazionale. "Emozione forte, positiva, sono molto contento di essere entrato e che la partita sia andata bene. La partita è sempre stata in controllo fino al loro gol, poi siamo stati bravi a tenere botta col nostro gioco e si è visto. Spero di portare un po' di qualità, anche se ce n'è già troppa, cerco di aiutare il più possibile. Sono contento che i miei genitori siano venuti qua, ci sarà modo di parlare quando tornerò a casa. La dedica va alla famiglia e ai miei amici, a chi mi vuole bene".

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