Dall'eliminazione in Coppa d'Asia all'esonero: 14 mesi deludenti per Mancini d'Arabia

"Il Consiglio di Amministrazione della Federcalcio Saudita e l'allenatore della Nazionale, Roberto Mancini, hanno raggiunto oggi un accordo congiunto che prevede la fine del rapporto contrattuale". Con questo brevissimo comunicato apparso sui social, l'Arabia Saudita ha di fatto annunciato l'esonero di Roberto Mancini a poco più di un anno dalla sua nomina a commissario tecnico della nazionale.

L'avventura del Mancio è dunque giunta al capolinea, dopo appena 14 mesi. Il pareggio contro il Bahrein (0-0) e la sconfitta contro il Giappone (0-2) durante le ultime due partite di qualificazioni ai Mondiali 2026 sono state una mazzata alle ambizioni della formazione asiatica, che ha conquistato finora soltanto cinque punti in quattro partite. Poco, troppo poco per la Federazione, soprattutto alla luce delle alte aspettative riposte sull'ex allenatore dell'Italia.

Da giorni si attendeva l'annuncio ufficiale, arrivato poco fa soltanto dopo l’approvazione reale. L’Arabia Saudita, nel gruppo di qualificazione mondiale con Australia e Giappone, ha vinto una sola partita su quattro (due pari e una sconfitta) e rischia di non superare il turno. Mancini era stato ingaggiato il 27 agosto del 2023, firmando un contratto fino al 2027, e ha guidato i Green Falcons in 18 gare, ottenendo sette vittorie a fronte di cinque pareggi e sei sconfitte, uscendo agli ottavi dell'ultima Coppa d'Asia. Una delusione cocente che, unita agli altri risultati deludenti, ha portato a un epilogo quasi scontato.