Dai dettagli alla determinazione: cosa manca alla Roma
"Non è forte chi non cade, ma chi ha il coraggio di rialzarsi," diceva il grande Rocky Balboa.
La Roma, sconfitta 2-0 dal Como al Senigaglia ai minuti di recupero, si trova davanti a un bivio: lasciarsi abbattere dalle difficoltà o trasformare questa battuta d’arresto in una spinta per rialzarsi più forte.
La squadra di Ranieri ha mostrato ancora una volta i suoi limiti: una fragilità mentale che la paralizza nei momenti decisivi, specialmente lontano dall’Olimpico. Le assenze di Hummels, Paredes e Cristante, insieme a un Mancini non al meglio, hanno pesato, ma il problema sembra più profondo. La mancanza di convinzione: il Como infatti, diversamente dalla Roma, ha avuto il merito di crederci di più, ribaltando la gara con intensità e intelligenza tattica.
Claudio Ranieri, con la sua solita franchezza, non ha quindi cercato scuse: "Non possiamo arrivare secondi sui palloni vaganti o perdere concentrazione sui dettagli". Parole nette e taglienti, perchè prima di tutto il tecnico sa che questa squadra ha ancora margini di crescita e miglioramento. La forza del gruppo, unita al lavoro sui dettagli, può portare a un cambio di rotta.
La squadra lombarda, guidata da un brillante Fabregas, ieri ha dato così una lezione importante alla squadra capitolina. Il coraggio e l’attenzione ai particolari possono fare la differenza.
La classifica non è quella sognata, ma il dodicesimo posto non deve far perdere fiducia. Dicembre è ancora lungo e le opportunità non mancano per rimettersi in carreggiata.
La Roma può trasformare queste notti buie in un trampolino di lancio. Serve compattezza, fame di vittorie e la capacità di affrontare ogni partita con lo stesso spirito combattivo che il Como ha mostrato. Il potenziale c’è e la guida esperta pure: rialzarsi non deve essere un miraggio, ma la certezza del domani.