Caso ultras, prestanome di Bellocco e Beretta ha ammesso al gip gli addebiti contestati
Sono stati chiusi quest'oggi venerdì 4 ottobre a Milano gli interrogatori di garanzia dei 19 ultras arrestati in merito all'indagine sulle curve di Inter e Milan. Secondo quanto riportato da SportFace.it, 5 persone si sono avvalse della facoltà di non rispondere, così come è successo ieri con gli altri. L'unico ad aver parlato è Cristian Ferrario, colui che gli inquirenti ritengono sia il prestanome del leader degli ultras nerazzurri Andrea Beretta e di Antonio Bellocco, ucciso il 4 settembre da Beretta stesso.
L'uomo ha risposto al gip e ha ammesso gli addebiti contestati, vale a dire la presunta intestazione fittizia, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Tra gli altri individui che sono stati interrogati dal gip Domenico Santoro nel carcere di Opera, ci sono anche Gianfranco Ferdico, padre di Marco, uno dei capi ultras dell'Inter, Renato Bosetti e Giuseppe Caminiti. Quest'ultimo addirittura è accusato anche di un omicidio, un cold case che si sarebbe verificato nel 1992. Nessuno ha comunque risposto alle domande.
Dalla rivendita di biglietti a prezzi folli fino al controllo sui parcheggi in zona San Siro e abusi sugli steward per far entrare più persone allo Stadio, sono tante le irregolarità che stanno venendo a galla e che mettono in seri guai gli ultras arrestati.