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Cagliari, Luvumbo: "Ho pianto per ognuno dei miei tre gol in Serie A. E i sardi sono magici"

Cagliari, Luvumbo: "Ho pianto per ognuno dei miei tre gol in Serie A. E i sardi sono magici"TUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
venerdì 3 novembre 2023, 21:45Serie A
di Dimitri Conti

Zito Luvumbo, attaccante del Cagliari, ha parlato ai canali ufficiali del club sardo, raccontando la sua storia di uomo ancor prima che di calciatore: "Sono nato a Luanda, nell'umile quartiere di Palanka, dove si gioca solamente a pallone. Lì ho trovato la mia prima squadra, la gente che mi dava la forza e l'incoraggiamento per continuare nel mio sogno. Da quando ero piccolo lavoravo tanto per diventare calciatore, ed io sono stato fortunato assieme a pochi altri, nel riuscire a raggiungere determinati livelli. Purtroppo in questo quartiere se non riesci a sfondare nel calcio rischi di cadere nella criminalità".

Le manca il suo paese?
"Mi manca tantissimo l'Angola, mi mancano gli amici. Ascolto spesso la musica del mio paese e mi viene un po' di malinconia. La musica angolana mi da tanta carica, e tanta pace, soprattutto le note di un particolare balletto".

Il Primeiro di Agosto. Che significa?
"E' stata la mia prima squadra professionistica, la più forte d'Angola. Un giorno giocammo contro di loro, perdemmo 6-1, ma io segnai il goal della bandiera per i miei. Il tecnico del Primeiro mi chiamò e mi chiese di giocare per loro. Fu come un padre per me. Siglai il mio primo contratto, mi trasferii nei loro alloggi, ed avevo solo sabato e domenica per poter tornare a visitare la mia famiglia. Questo mi consentì di stare fuori dalla malavita"

Cosa ricorda della sua infanzia?
"I miei genitori si sono separati ed io sono cresciuto con una mia zia. Mio padre non aveva mai tempo per stare con me perchè lavorava tanto ed era lontano da me, così come mia mamma. Oggi mio padre è il mio primo tifoso, soffre tanto quando non sto bene, o mi faccio male. Non riesco a spiegare quanto mi rappresenti. Quando realizzo un goal lo chiamo e lo sento felice, lo sento vicino".

Quali le serate più belle in rossoblù? C'è Cagliari-Parma?
"I tifosi non mi hanno lasciato esultare per esprimere la mia felicità. Cagliari-Parma e Bari sono le due serate più importanti della mia carriera. Quando abbiamo preso il secondo gol ho pensato di fare un altro anno in B. Mentre, quando sono entrato in campo e ho fatto il primo gol ho pensato di poter fare anche il secondo. Tatuaggi per festeggiare? No, non mi piacciono".

Ha trovato anche i primi gol in Serie A.
"Non si vede, però io ho pianto per ognuno dei miei tre gol in Serie A. Però, il primo, è stato incredibile: non ci credevo. E' un sogno che grazie a Dio si è realizzato. Quando sento i tifosi cantare il mio nome mi carico e mi emoziono, è una cosa straordinaria che non riesco a descrivere".

Sente l'amore dei tifosi?
"Da quando sono arrivato mi hanno amato da subito. I sardi sono magici, ricordo ancora quando mi scrivevano al mio arrivo, dopo il mio primo infortunio, quando sono andato in prestito a Como: mi aspettavano".

Come si divide tra la Sardegna e l'Angola?
"Ho il sogno di giocare il Mondiale con la mia nazionale, ci penso tantissimo. Noi angolani siamo uniti e abbiamo pochi calciatori che escono dalla nostra nazione per andare a giocare in campionati come quello italiano. Non mi ero mai trovato in una situazione come questa, qua in Sardegna sento la forza del pubblico. Quando esco per strada, qualche giorno prima della partita mi incitano per la gara del fine settimana".

Ci racconta dei suoi hobby?
"Quando sono concentrato non riesco a fare nulla. Quando sono tranquillo e spensierato mi viene voglia di ballare, di giocare a calcio, di ascoltare la musica angolana prima di entrare in campo, vedo già che sto bene".

Che rapporto ha con Ranieri?
"Per me è stato fondamentale fin dal suo arrivo, senza nulla togliere a Liverani: con lui ho fatto due-tre step in più. Fin dall'allenamento mi dice cosa accadrà in partita. Quando ho fatto il primo gol mi ha detto di attaccare la profondità: alla prima azione ho fatto gol così. Lì ho capito che tutto quello che mi dice è vero e che devo credere di più in me stesso".

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