C'è un rigorista e tira un altro (per due volte). Fonseca, abbiamo un problema
Per due volte Christian Pulisic è stato saccheggiato del rigore decisivo. Perché secondo Paulo Fonseca, come da lui stesso ammesso in conferenza stampa, il tiratore non è né Theo Hernandez - 4 gol su 7 rigori calciati - né Tammy Abraham, con De Gea che ha ipnotizzato entrambi. Ma come è possibile che un allenatore possa non farsi sentire dopo il primo sbagliato? Come può permettere che un'altra situazione "particolare" con in mezzo la fine del primo tempo?
Così si è giustificato ieri sera in conferenza stampa. "Non mi piace parlare dell'arbitraggio, ma questo non è calcio. Il calcio è fatto di contatti e un tocco non può essere sufficiente per dare rigore. Basta un semplice tocco, l'abbiamo visto anche in questo fine settimana. E poi diventiamo tutti nervosi e diventa un problema, questo è calcio non il circo. E non parlo solo del rigore dato contro, ma anche quelli dati a noi... Quanti rigori vediamo in Serie A? Il passaggio di consegne tra giocatori non deve succedere mai più, l'ho detto ai giocatori. Sono incazzato, il tiratore è Christian (Pulisic, ndr)".
E perché se il tiratore è Pulisic non c'è la possibilità di perpetuare lo status quo, in particolare dopo il primo errore di Theo? Lo statunitense ha segnato l'ennesimo gol di questo suo inizio di campionato, ma alla fine è stato sostituito - con più di qualche nervo a fior di pelle - e la sensazione che non ci sia un grande equilibrio nell'ambiente rossonero. Zero punti in Champions, zero con la Fiorentina, chissà quanto durerà l'effetto derby.