Braga schiacciato, rivedi Pellegrini: "Tante stupidaggini su di me. Resto alla Roma"
Lo Sporting Braga è stato spazzato via e la Roma finalmente ha convinto all'Olimpico di fronte ai suoi tifosi. Lorenzo Pellegrini, centrocampista e capitano dei giallorossi, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per commentare il 3-0 ottenuto in Europa League. Comprensivo della sua rete liberazione al decimo minuto.
"Tirare fuori tutto per tirarci fuori dai problemi? Penso che sia così nella vita. Sicuramente questo periodo mi è servito, oggi è stato tanto bello liberarsi un po'. Da 8 in pagella? Sono stato molto contento per tutto quanto a dire la verità, stiamo continuando sulla strada giusta, secondo me. Poi dopo è arrivato il mio gol, una bella prestazione di tutta la squadra. Quindi direi che se prima della partita mi avessi chiesto cosa avrei voluto questa sera avrei risposto questo".
Tre partite di fila in panchina per uno come te... cosa ti è venuto in mente?
"Ovvio che non è stato semplice, noi giocatori alla fine siamo tutti molto simili e giocare è importante. È una valvola di sfogo. Sinceramente io mi sono subito fidato del mister, abbiamo parlato... lui mi conosceva già prima, sa chi sono perché durante questi anni abbiamo avuto modo di sentirci. Mi sono fidato di lui perché per me era giusto così, penso che questo alla fine abbia ripagato. Ma abbiamo molta strada da fare".
Adesso cosa ti aspetti? Tornerai centrale nel progetto? O finirai stupito per un'altra panchina col Como?
"Io sinceramente non penso a questo. Il bello di questa strada, aldilà di tutte le stupidaggini che dicono su di me, siamo una squadra di ragazzi che vanno in campo e si allenano, cercano di fare il meglio per la Roma perché è quello che ci interessa più di tutto. A me ovviamente interessa ancora di più. Andrò il campo come in queste settimane, allenandomi anche più del 100% per cercare di far vincere la Roma domenica e poi la partita dopo. E quella dopo ancora".
Quali stupidaggini? Che sei un mangia allenatori?
"Sì, purtroppo è così. Il nostro lavoro è anche questo. Capisco anche che non sono uno che si lascia conoscere bene, a determinate dichiarazioni o atteggiamenti. Sono una persona molto riservata, ma la gente deve sapere e deve bastare è che sono me stesso fuori e dentro, davanti e dietro le telecamere. A me piace essere così e lo rimarrò".
Qualche fischio del pubblico, certe panchine... ma il futuro lo vedi lontano dalla Roma?
"No, non credo. Aldilà delle stupidaggini che rimangono tali, una bugia detta un milione di volte non diventa mai la verità. Questo conta molto poco. Comunque penso sempre e solo al bene della Roma. Se questo vedrà la mia permanenza a Roma, sono sicuro che resterò qui".
Cosa c'era nell'abbraccio con Ranieri? E cosa ha portato di positivo?
"Direi che per l'abbraccio è stato molto spontaneo. Vivo delle mie emozioni dentro e fuori dal campo. Non era una cosa preparata, ma tornando verso il campo ho visto il mister lì e mi è venuto spontaneo andare lì ad abbracciarlo, perché lui mi conosce. Sa chi sono e come sono fatto, e anche io so chi è lui. È stato facile fidarsi di lui fin da subito, anche se non ero contento di non giocare, le cose non andavano. Però mi sono fidato di lui, oggi mi ha fatto giocare titolare perché sa chi sono. Ci siamo parlati e questo per quanto mi riguarda è stata una cosa molto importante. È riuscito a dare una via. Questo un po' ci mancava, non per colpe di qualcuno, ma ci mancava serenità e un pochino anche l'appoggio dei nostri tifosi. L'hanno vissuta come noi. Ma per come sono fatto io una difficoltà ti deve unire ancor di più piuttosto che dividerti".