Ancelotti: "Leao? Un grande talento, se fosse con me lo picchierei tutti i giorni..."

A quattro giorni dall'ennesima finale di Champions League - che il suo Real Madrid disputerà sabato 1° giugno a Wembley contro il Borussia Dortmund - Carlo Ancelotti ha rilasciato un'intervista a La Repubblica. L'ex tecnico rossonero del Milan ha parlato anche del momento vissuto dal club rossonero e del suo talento più cristallino, Rafael Leao.

"Seguo da lontano la squadra, con affetto. Abbiamo ritrovato un Brahim Diaz straordinario. Il Milan ha un grande talento come Leao: è da picchiare, a volte. Se fosse con me, lo picchierei tutti i giorni". Un commento forte, che però vuole anche essere affettuoso, quasi paterno, nei confronti di un giocatore dalle grandi
qualità ma ancora troppo discontinuo.

I problemi nel calcio italiano: "Quello che manca, per me, è negli stadi, nell’ambiente. C’è abbastanza da svecchiare. E non si sono fuoriclasse, a parte Donnarumma in porta. Sto parlando di una generazione simile a quella di Pirlo, Totti, Del Piero".

Le difficoltà del figlio nell'ottenere un patentino: “Davide, che lavora con me da quando aveva 23 anni e adesso ne ha 34, per prendere il patentino UEFA ha dovuto frequentare il corso in Galles, non avendo i requisiti in Italia“.