Ancelotti: "Il Milan probabilmente non ha trovato la continuità che la dirigenza chiedeva"
"Allenare il Real Madrid è un onore e un piacere. Ho detto che vincere non è facile, ma vincere col Real Madrid è un po' più facile che da altre parti". Così Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sul suo ennesimo titolo vinto in Coppa Intercontinentale.
L'esonero di Fonseca: "Rimango dell'idea che l'esonero di un allenatore è parte del lavoro di un tecnico. Io sono stato esonerato mille volte. Quando ci sono problemi in una squadra, la responsabilità ricade sull'uomo solo. Purtroppo, è così. Nel suo lavoro l'allenatore è un uomo solo, soprattutto nei momenti di difficoltà".
Sulle modalità dell'esonero Fonseca: "Si può discutere sulle modalità, però alla fine il risultato è che l'allenatore viene mandato via, è un momento di tristezza per un tecnico. Fonseca sa che può succedere quando si fa questo tipo di lavoro. Si dice che quando si chiude la porta si apre un portone. A noi allenatori dispiace quando si viene esonerati, ma ce ne facciamo una ragione".
Che cosa è mancato a questo Milan? "Difficile dirlo. Quando ci abbiamo giocato contro, il Milan ha giocato molto bene e meritato di vincere, probabilmente non ha trovato la continuità che la dirigenza chiedeva. Quando non si trova la continuità ci sono tanti motivi: allenatore nuovo, nuovi acquisti, necessità di avere tempo di adattare tutte le novità. Purtroppo, l'adattamento va in linea con i risultati, soprattutto in una società grande come il Milan. Rapporto con Theo e Leao? Il rapporto non è detto che sia buono solo se si fanno giocare i giocatori, altrimenti sarebbe impossibile, perché in campo ci vanno solo in 11 e poi altri 15 vanno in panchina. Un buon rapporto si basa sul quotidiano e sul rispetto dei ruoli. Se li ha lasciati fuori, avrà avuto le sue buone ragioni".