Altro che Salernitana-man. Nel calcio ci sono le categorie, Lautaro è da Pallone d’Oro

Gol all’andata, gol al ritorno. L’Inter presa sulle spalle e portata in semifinale di Champions League. E pensare che c’era chi - tipica ironia social, velenosa e spesso approssimativa - lo chiamava Salernitana-man. Forse meglio Bayern-man. Lautaro Martinez, che in bacheca ha un Mondiale e due Copa América, nell’Europa che conta segna un gol dopo l’altro. Uno più pesante dell’altro. I numeri fotografano lo status: nessun giocatore dell’Inter era andato a segno in cinque partite consecutive nella storia della massima competizione continentale
Ci sono le categorie… Lo diceva un allenatore, non troppo simpatico ai tifosi interisti: se ci sono quelli che vincono sempre e quelli che non vincono mai, un motivo ci sarà. Fotografia: Kane saluta l’ennesimo trofeo che avrebbe potuto vincere e non ha conquistato. Lautaro, a cui di fatto manca solo la Champions, prende l’Inter per i capelli nel momento in cui tutti si aspettano che crolli, e la tiene in corsa per la coppa dalle grandi orecchie. Questione di categorie, appunto.
E Lautaro è nella categoria Pallone d’Oro. Non che debba vincerlo per forza: è (anche) questione di buona stampa. E al momento non è detto che sia il grande favorito, anzi. Però la serata di ieri gli ha fatto scalare posizioni sui possibili concorrenti. Lo stesso Kane, per esempio, si è defilato. Ma anche Mbappé potrebbe essere uscito dalla corsa, come anche quel Vinicius che pure avrebbe un conto in sospeso con il trofeo individuale. Ci sarebbe Mohamed Salah, che beneficia della notorietà infinita della Premier League, ma non ha la Champions. Gli altri rivali giocano quasi tutti nel Barcellona: Lamine Yamal, Lewandowski, Pedri, Raphinha. Ci sarà da capire il fattore Mondiale per club, ma il doppio confronto fra 30 aprile e 6 maggio può essere molto rilevante anche in questa corsa. Ammesso che a Lautaro interessi davvero: è sempre più trascinatore, prima che bomber.
