Addio a Eriksson. Enrico Chiesa: "Persona fantastica e allenatore straordinario"
Il mondo del calcio piange Sven Goran Eriksson, morto all'età di 76 anni. All'inizio del 2023 gli era stato diagnosticato un cancro al pancreas e negli ultimi mesi aveva girato gli stadi che l'avevano visto protagonista per salutare i suoi tifosi. In Italia ha guidato Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio, con quest'ultima ha vinto lo storico scudetto nel campionato 1999-2000, la Coppa delle Coppe del 1998-1999 e la Supercoppa europea nel 1999. Nel 2001, lo svedese era anche diventato il primo allenatore straniero della nazionale di calcio inglese, quella della "generazione d'oro" con David Beckham, Steven Gerrard, Wayne Rooney e Frank Lampard.
È stata la famiglia di Eriksson a dare l'annuncio con un comunicato
"Dopo una lunga malattia, Sven-Göran Eriksson è morto stamattina a casa, circondato dai familiari. I più stretti partecipanti al lutto sono la figlia Lina, il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky, il padre Sven, la fidanzata Yanisette con il figlio Alcides, il fratello Lars-Erik con la moglie Jumnong. La famiglia chiede che venga rispettata la sua volontà di elaborare il lutto in privato e di non essere contattata".
Nei giorni scorsi Eriksson aveva pubblicato un video con un commovente messaggio di addio: "Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela".
Il messaggio di Enrico Chiesa in ricordo di Eriksson
"Mi dispiace tantissimo. Una persona fantastica e un allenatore straordinario che mi ha dato tanto sia sotto l’aspetto tecnico che umano nei due anni che mi allenato. Per la mia carriera è stato importantissimo. Il mio ultimo ricordo che ho di lui, dove ho potuto salutarlo è stato il giorno a Genova allo stadio di Marassi".