Addio a Bruno Pizzul, Gravina: "Aveva la stoffa di un campione di razza"

Il mondo del calcio piange la scomparsa di Bruno Pizzul, storico commentatore che per 16 anni ha seguito le gesta della Nazionale azzurra. I commenti, i ricordi e la vicinanza del mondo dello sport e del calcio nello specifico sono stati tantissimi. Questo il pensiero del presidente della FIGC Gabriele Gravina:
“Il mondo del calcio e la Nazionale italiana – dichiara il presidente Gabriele Gravina - piangono la scomparsa di Bruno Pizzul. Ha attraversato gli anni con la stoffa di un campione di razza. Grazie alla sua straordinaria professionalità e alla sua umanità è stato molto più di un giornalista, diventando un punto di riferimento per milioni di appassionati, che hanno identificato la sua voce con il profondo amore per la maglia Azzurra”.
Nato a Udine l’8 marzo del 1938, dopo una breve carriera calcistica interrotta prematuramente per un infortunio al ginocchio, Pizzul si è laureato in Giurisprudenza ed è entrato in Rai nel 1969 vincendo il concorso nazionale per radio-telecronisti. Dall’aprile del 1970, giorno della sua prima telecronaca, lo spareggio di Coppa Italia tra Juventus e Bologna, ha commentato per la Tv di Stato centinaia di partite, comprese le più importanti gare europee dei club italiani, conducendo anche programmi storici come ‘La Domenica Sportiva’, ‘Domenica Sprint’ e ‘Sport Sera’. Dal Mondiale del 1986 è diventato il telecronista principe delle partite della Nazionale succedendo a Nando Martellini: ha commentato cinque Campionati del Mondo e quattro Campionati Europei, portando gli Azzurri nelle case degli italiani e raccontando con classe e maestria alcune delle pagine più importanti della storia del calcio italiano.
