Ferrari resta punto di forza della difesa. L'ex Sassuolo a caccia di riscatto
Mestiere e veleno, parole utilizzate da Colantuono, non gli mancano di certo, magari quello che è ancora da perfezionare è uno stato di forma non propriamente ottimale ma, nonostante ciò, di Gian Marco Ferrari in questo momento la Salernitana non può fare a meno.
Certo, l’erroraccio commesso in casa del Sassuolo è ancora impresso nella mente di tutti (la sua inclusa), certo l’intervento scomposto che è costato un calcio di rigore al team dell’ippocampo poco prima dell’intervallo era assolutamente evitabile.
Ferrari è uno dei giocatori di maggiore esperienza della Salernitana, è uno dei leader dello spogliatoio, è uno dei giocatori che dal suo ritorno in panchina mister Colantuono sta utilizzando come punti di riferimento per i compagni.
E, inoltre, in questo momento alternative non ce ne sono, visto che a parte lui, Bronn e Jaroszynski, in rosa ci sono solo l’acerbo Ruggeri e lo spaesato Velthuis. Non a caso, uno dei principali obiettivi per il mercato di gennaio sarà quello di puntellare la difesa, soprattutto ora che il tecnico romano ha deciso di rispolverare la linea che prevede tre interpreti.
Anche a Modena il compito di guidare i compagni di reparto spetterà dunque a Ferrari (che sfiderà un ex compagno ai tempi del Sassuolo, Defrel) e il 32enne nato a Parma cercherà di ricorrere a mestiere e veleno, cosa che ha sempre fatto in carriera, evitando le sbavature che hanno contraddistinto le sue ultime uscite in maglia granata. Fin qui Ferrari l’ha indossata 11 volte, giocando 11 gare per intero e trovando anche la via del gol nella partita persa in casa della Cremonese.