Roma, Ghisolfi: "De Rossi? Ne parleremo più avanti. Niente dipendenza da un ds o un mister"
"Esonero di De Rossi? Non è una domanda facile a cui rispondere, del cambio allenatore è meglio parlarne più avanti". Comincia così l'intervista concessa da Florent Ghisolfi, ds della Roma, al Corriere dello Sport. "Sicuramente - prosegue Ghisolfi - è stato un momento difficile e doloroso per noi. Daniele è una leggenda del club, lo resterà per sempre, lo ringrazio perché mi ha accolto a braccia aperte, avevamo un rapporto franco e onesto. Ero toccato dalla situazione perché se l’allenatore fallisce anche io ne risento. Ma come Dan ha detto, avrà sicuramente una bella carriera e questa sarà sempre casa sua".
Queste parole di stima, unite al rinnovo triennale di inizio estate, cozzano però con la scelta di esonerarlo dopo sole 4 giornate: "L’unica cosa che mi sento di aggiungere è che capisco le tante domande sul momento e sui motivi di alcune scelte. Non voglio però alimentare un dibattito che sarebbe inutile: ormai la decisione - di comune accordo - è stata presa e penso sia il momento di andare avanti, facendo il nostro lavoro e continuando con il nostro progetto".
"Nel calcio - ammette il ds romanista - è molto difficile trovare stabilità, proprio per questo noi vogliamo costruire un club che non sia dipendente da un allenatore o da un direttore sportivo. Per questo siamo concentrati sulla costruzione di uno staff, come l’Head of performance che si è appena unito al club, Mark Sertori, sulla ricostruzione del dipartimento scout, sempre con lo scopo di cercare la stabilità. L’obiettivo è che con la partenza di un tecnico o di un dirigente il club possa continuare nel suo lavoro. È stata una settimana difficile perché è raro nel calcio vedere le partenze di un allenatore e poi di un Ceo, ma siamo stati in grado di trovare questa stabilità che ricerchiamo e non è un caso che Ivan Juric abbia fatto i complimenti allo staff e all’organizzazione che ha trovato al Fulvio Bernardini".