Juve, via Motta? Zazzaroni: "Da mesi la società fa scelte forti e poco comprensibili"

"Non passa giorno che quotidiani, tv, siti e scalzacani ricordino a Thiago Motta che dopo il Genoa dovrà fare le valigie: qualcuno - Tudor o Mancini - è pronto a subentrargli. Ma perché dopo il Genoa e non prima?". Se lo chiede Ivan Zazzaroni, nel suo fondo di oggi per il Corriere dello Sport.
In ballo questioni economiche, a cui il giornalista crede fino a un certo punto: L’esonero del tecnico e l’arrivo di un sostituto comporterebbero l’accantonamento di diversi milioni che farebbero sballare i numeri, creando un problema alla Juve, peraltro quotata in Borsa. Dando credito a questa spiegazione, dovremmo perciò aspettarci il licenziamento di Motta il primo aprile (pesce padulo). Esiste tuttavia la variabile ricapitalizzazione (straordinaria): se Exor decidesse di coprire l’eventuale buco, Thiago potrebbe saltare nelle prossime ore. E Tudor sarebbe il superfavorito visto che, a differenza di Mancini, ha accettato i 4 mesi".
Le critiche non vanno solo a Motta: "Negli ultimi dieci mesi la società ha preso delle decisioni forti e scomode; da fuori, poco comprensibili. Alcune invocate a gran voce dalla tifoseria: ricordo ad esempio l’esonero di un allenatore che aveva appena vinto la coppa Italia e qualificato la squadra alla Champions e al Mondiale club (160 milioni), oltretutto il secondo per presenze nella storia della Juve. Ma ci può stare, visto che Allegri era totalmente sgradito. A maggio. Aggiungo lo smembramento di Vinovo (Next Gen), l’alleanza politica con l’Inter e l’assenza dello sponsor di maglia".
