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Garlando alla Gazzetta: "Diavolo senz'anima: Pioli lasciato solo, c'è bisogno di Ibra"

Garlando alla Gazzetta: "Diavolo senz'anima: Pioli lasciato solo, c'è bisogno di Ibra"TUTTO mercato WEB
venerdì 27 ottobre 2023, 09:57Rassegna stampa
di Paolo Lora Lamia

Nel suo consueto fondo su La Gazzetta dello Sport, il giornalista Luigi Garlando ha parlato della sconfitta del Milan con il PSG: "Pioli ha pagato un ottimismo tattico eccessivo e la fede ostinata in un pressing alto che ha allungato la squadra ed esposto la truppa a rischiosi uno contro uno. Mbappé e Dembelé hanno infierito. Ma il tecnico ha pagato anche (soprattutto) la prestazione sconcertante di tutte le sue individualità, a cominciare dalle più eccellenti (Theo, Leao). Nessuno escluso".

Prosegue su Pioli: "La nottata sofferta è proseguita nel dopo-partita, con inciampi di comunicazione. Esagerato dire che il Milan "è stato superiore al Psg per un’ora". Dopo un’ora, era già sotto di due gol. E poi il botta e risposta con Calabria, che è stato soprattutto un equivoco, perché il terzino non ce l’aveva con i compagni e Pioli non ce l’aveva con Calabria. Tra i due c’è un legame forte, nessun sospetto di fronda, è stato proprio Calabria a organizzare la festa a sorpresa per il recente compleanno del mister. Ma anche questa incomprensione ha eccitato la piazza social e aumentato l’elettricità ambientale. È qui che si è avvertita l’assenza della società, di una figura autorevole che sapesse spiegare, commentare, smorzare, in maniera più lucida di quanto possano fare i protagonisti a caldo".

Una figura che può essere Ibrahimovic: "rrivò a Milanello nel gennaio 2020 in un momento di grande emergenza, può tornarci ora, in altra veste, in un una contingenza altrettanto delicata. Può ricostituire con Pioli la diarchia di comando, con diverse competenze, che ha fruttato lo scudetto. Può ridare ferocia, autostima e prospettive a uno spogliatoio, a rischio di rassegnazione dopo derby, Juve e Psg. Ibra può essere la maschera dura e autorevole da mostrare all’esterno nei momenti di difficoltà, l’uomo forte che manca, capace di proteggere squadra e club, ma anche di spendere il suo carisma con le istituzioni".

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