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Milosevic: "Serbia mai così forte. Milinkovic-Savic sarà tra i migliori del Mondiale"

ESCLUSIVA TMW - Milosevic: "Serbia mai così forte. Milinkovic-Savic sarà tra i migliori del Mondiale"
venerdì 18 novembre 2022, 17:00Qatar 2022
di Gaetano Mocciaro

Tra le underdog di questo Mondiale non possiamo non citare la Serbia. Ci riprova 4 anni dopo in un girone simile a quello di Russia 2018, dove l'unico cambio è il Camerun al posto del Costa Rica. Per il resto Brasile favorito e Svizzera come principale antagonista della selezione di Dragan Stojkovic. Ai microfoni di Tuttomercatoweb ci presenta la selezione serba Savo Milosevic. Noto al calcio italiano per la sua esperienza al Parma, è uno delle leggende della nazionale: terzo per presenze (102) e per reti (37) nonché capocannoniere a Euro 2000.

Savo Milosevic, cosa ci dobbiamo aspettare dalla Serbia?
"Tutti aspettiamo che faccia un po' meglio. Il gruppo è tosto, ma noi siamo una squadra che negli ultimi 2-3 anni sta giocando un gran calcio".

L'ultima volta che ha superato il turno era il 1998, la Serbia era assieme al Montenegro e il nome ufficiale era Jugoslavia. Lei era tra i 23. Come spiega il fatto che da allora la squadra abbia sempre fallito, arrivando al massimo alla fase a gironi?
"Ci vorrebbero due giorni per spiegare le ragioni. Il Mondiale è fatto di dettagli, è deciso dai dettagli. E noi non abbiamo guardato ai dettagli. Ma le cose da spiegare sarebbero tante: puoi parlare di sfortuna in alcuni casi, dell'arbitro, ma se dopo 24 anni ancora non hai superato il turno qualcosa che non va c'è. Eppure i buoni giocatori non sono mai mancati, al contrario dell'unità di gruppo".

E questa squadra ce l'ha, l'unità di gruppo?
"Sì, ora si vede che siamo una squadra. Dragan Stojkovic ha motivato bene i giocatori e sicuramente in questa unità di squadra c'è il suo lavoro".

Che calcio gioca questa Serbia?
"Stojkovic ama un calcio propositivo, anche troppo direi. È capitato di vedere partite dove la squadra attaccava con 6-7 giocatori, anche 8 a volte. Il mister non ha paura e va avanti con questo stile diretto e offensivo. I risultati parlano per lui e devo dire che la squadra ha anche qualità dietro. Certo, credo che ora che siamo nella fase finale del Mondiale potrebbe servire un po' più di prudenza".

Questa è la Serbia più forte, dal 1998 a oggi?
"Credo di sì. Perché adesso abbiamo giocatori protagonisti nelle loro squadre. Prima qualcuno in grandi tornei e in grandi squadre c'era ma non da protagonista, tipo Ivanovic al Chelsea. Ora abbuamo Tadic, Vlahovic, Milinkovic, Mitrovic: tutti molto importanti nelle loro squadre. Ci 7-8 elementi che si sono laureati campioni del mondo Under 20 nel 2015: giocatori che non hanno paura di nessuno"

Ci si aspetta molto da Dusan Vlahovic. Alla Juve sta soffrendo una stagione complicata. Lei crede che possa tornare protagonista?
"Io credo di sì. Ha qualità senza dubbio, è anche giovane. Il problema semmai è la Juve, mai vista negli ultimi 20 anni così. Non è nemmeno una squadra scarsa, quale sia il problema pertanto non saprei. E se la squadra non va è un problema anche per Vlahovic, che non è un Maradona che può scartare tutti, ma è un terminale offensivo che ha bisogno della squadra dietro. I suoi 20-25 gol li ha fatti nella Fiorentina, perché non farli anche nella Juve? Serve pazienza con lui e credo che sia difficile trovare attaccanti del suo calibro".

Il Qatar può essere il trampolino di lancio per Milinkovic-Savic in ottica big europea?
"Lo conosco da quando aveva 17 anni e sì, merita un livello più alto. La Lazio ha chiesto tanto e posso capirlo, ma credo che il Qatar possa davvero essere una vetrina per convincere le big a non indugiare più. Noi ci aspettiamo tanto da lui, è nel suo migliore momento e ha la giusta esperienza per trascinarci e per essere uno dei migliori giocatori del Mondiale. È un elemento importantissimo, se lui va bene anche la squadra va bene".

Tra i senatori vi è Tadic, forse non al suo miglior momento all'Ajax
"È il capitano, sono certo che arriverà molto motivato al Mondiale. La sua esperienza sarà fondamentale. Lui e Milinkovic sono gli elementi chiave".

Il giovane sul quale scommette?
"Strahinja Pavlovic, senza dubbio. Lo conosco dai tempi del Partizan, quando ero allenatore: aveva nemmeno 18 anni e ha giocato tutte le partite. Nonostante sia alto 190cm è veloce e ha un carattere incredibile. Mi aspetto molto da lui".

Parliamo di Lei: cosa oggi Savo Milosevic?
"Siamo andato a giudizio con l'Olimpia Lubiana, è terminato tutto e ora sono libero di allenare. Aspetto di ricominciare a lavorare nelle prossime settimane".

Lei ha giocato a Parma. Che ricordi ha della sua esperienza in Italia?
"Una grande esperienza. Non abbiamo avuto buoni risultati, poi ci furono i noti problemi Parmalat ma comunque è stata una squadra fortissima con tanti giocatori di altissimo livello: Buffon, un fenomeno. E poi dietro Thuram-Cannavaro. Esperienza molto bella".

Ha un ricordo particolare?
"Mi è rimasta in mente Milan-Parma a San Siro: dovevamo giocare in 10 per 70 minuti (espulso Lamouchi), riusciamo a fare 2-2 con un mio gol".

Buffon gioca ancora, ti sorprende?
"Sì, anche sapevo che è un grande professionista una persona innamorata del calcio. Sono tanti anni, difficile rimanere in questo livello. Posso solo fargli i complimenti".

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