Manuel Nardozi è una certezza della Roma: sempre decisivo quando conta
I giallorossi classe 2006 bissano lo scudetto della stagione 21/22 ottenuto nella categoria U16 e riescono a diventare campioni d'Italia per il secondo anno consecutivo battendo in rimonta 2-1 l'Inter di mister Polenghi; ancora una volta è stato protagonista assoluto Manuel Nardozi.
L'anno scorso match winner assoluto siglando la rete del definitivo 1-0 nei tempi supplementari contro l'altra milanese, il Milan, quest'anno Nardozi ha messo la firma sul tabellino di gara al 25' del secondo tempo, completando la rimonta e portando in vantaggio i suoi sul 2-1 che ha poi resistito sino al termine dei novanta minuti di gioco.
Esplosività, duttilità ed imprevedibilità offensiva, questi gli aggettivi con cui ci viene più semplice descrivere Manuel. Partiamo dal primo, "esplosività", la forza esplosiva è infatti la caratteristica fisico-atletica che più risalta all'occhio vedendo una qualsiasi azione di Nardozi: normotipo di media statura impressiona la muscolatura, soprattutto negli arti inferiori. Struttura definita e particolarmente sviluppata, consapevole dei propri mezzi fisici riesce a sfruttare questa qualità ottimamente in numerose scelte di gioco, su tutte la protezione di palla e l'esplosività nell'uno contro uno.
"Duttilità": versatile dal punto di vista tattico, questo lo rende particolarmente apprezzato da tutti i suoi allenatori. Il suo ruolo ideale è quello di attaccante esterno destro, dove può sfruttare al meglio il sinistro per convergere verso il centro e ricercare la conclusione. Durante la stagione però l'abbiamo potuto osservare anche sulla corsia sinistra, dove i suoi strappi sono risultati più volte decisivi per trovare superiorità numerica in fase di transizione. Come se questa adattabilità non bastasse, Manuel ha giocato anche nel ruolo di attaccante centrale, sia come centravanti vero e proprio che come seconda punta.
"Imprevedibilità offensiva": il bagaglio tecnico a disposizione di questo ragazzo è particolarmente completo, ed abbinato alle qualità fisiche già citate ed a quelle tattiche ecco che ritroviamo un giocatore che fa dell'imprevedibilità sul fronte offensivo una delle sue caratteristiche principali. La duttilità nel ruolo l'ha ovviamente aiutato a sviluppare numerose alternative su come essere pericoloso, partendo dal classico movimento a convergere da destra verso sinistra per poi ricercare la conclusione di potenza (soluzione preferita con il piede forte), doveroso segnalare anche la grande ricerca della profondità e la facilità con cui riesce ad attaccare lo spazio, fornendo ai compagni numerose soluzioni. Abile spalle alla porta, nell'area di rigore, quando è in giornata, diventa un numero 9 purissimo, più volte l'abbiamo visto questa stagione trafiggere il portiere avversario con massimo due tocchi negli ultimi 18 metri, utilizzando anche il colpo di testa come ulteriore arma a disposizione.
Una stagione da incorniciare per Manuel Nardozi, conclusasi alzando lo scudetto con l'U17 ma che l'ha visto protagonista da sottoetà anche in U18, consacrandosi come uno dei prospetti più interessanti nella fila dei 2006. Protagonista già in passato degli almanacchi de La Giovane Italia, è uno di quei profili che sicuramente continueremo a seguire con grande attenzione.