Inter, festa senza fine. Caso Dumfries: arrivano l'inchiesta FIGC e le scuse
È durata tutta la notte, ma la festa continua. In casa Inter lo scudetto della seconda stella è stato celebrato nella cornice del Duomo, in mezzo a trecentomila persone festanti. Sui social, tanti dei protagonisti della cavalcata firmata Simone Inzaghi, da Dimarco a Bastoni, passando per Calhanoglu, hanno voluto condividere ancora la gioia per un giorno da ricordare.
Lo striscione di Denzel Dumfries. Il caso principale, escludendo le polemiche ambientaliste per una mucca pitturata di nerazzurro, riguarda lo striscione sventolato dall'esterno olandese, che raffigurava il milanista Theo Hernandez come un cane. La Procura della Federcalcio ha aperto, come da previsioni, un fascicolo di inchiesta sull'accaduto: quasi sicuramente Dumfries sarà multato, in violazione dei doveri di lealtà, probità e correttezza.
Sui propri social, peraltro, lo stesso Dumfries ha fatto mea culpa, scusandosi per quanto accaduto e definendo "non appropriato" il contenuto dello striscione, oltre che "non intelligente" la decisione di sventolarlo. Per la cronaca, finora è silenzio da parte del difensore del Milan, che ha evitato di commentare. Non ha avuto bisogno di scusarsi infine l'armeno Henrikh Mkhitaryan: il compagno di squadra di Dumfries ha infatti rifiutato uno striscione offensivo nei confronti del Milan offertogli dai tifosi.