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Brescianini e Okoli: "Pronti a riscattare l'Italia". Spalletti lavora sul 3-5-2, si ferma Kean

Brescianini e Okoli: "Pronti a riscattare l'Italia". Spalletti lavora sul 3-5-2, si ferma KeanTUTTO mercato WEB
mercoledì 4 settembre 2024, 00:45I fatti del giorno
di Raimondo De Magistris

Giornata di volti nuovi a Coverciano. Per la prima volta convocati nella Nazionale maggiore, Caleb Okoli e Marco Brescianini nel corso del secondo giorno di ritiro in vista delle sfide di Nations League contro Francia e Israele sono stati i protagonisti della consueta conferenza stampa.

Marco Brescianini, il botta e risposta integrale
Ti aspettavi di ritrovare Okoli in Nazionale? Quali sono le tue caratteristiche utili per guadagnare la convocazione?
"Sono stato felicissimo della convocazione, non me l'aspettavo di ritrovarlo qui dopo qualche mese. E' un grande onore per me. Il mister credo abbia valutato la mia corsa, la mia duttilità e la mia serietà. Credo di poter giocare da mezz'ala o in un altro ruolo del centrocampo".

A 24 anni ti ritieni giovane?
"Io ho fatto una scalata abbastanza graduale. Questo da un lato mi ha aiutato, ma dall'altro lato in termini di esperienze in grandi palcoscenici mi manca qualcosa. Credo però questa chiamata sia arrivata nel momento giusto".

In cosa il passaggio a Frosinone è stato fondamentale? Qual è stato l'approccio del CT con voi?
"La scalata è stata importantissima, così come l'avventura in Serie A col Frosinone. Mister Di Francesco, il suo staff e il ds Angelozzi hanno giocato un ruolo fondamentale per la mia crescita, lì c'era un gruppo ottimo. Si sa come è andata a finire, ma quello è stato un trampolino di crescita. Spalletti era già venuto lo scorso anno a Frosinone, era venuto a vedere 1-2 allenamenti, ma in quelle occasioni c'era stato solo un saluto".

Quanto è contato Gattuso nella tua crescita?
"E' stato anche lui fondamentale, è stato il primo allenatore a credere in me e a farmi capire cosa volesse dire approcciare nel mondo dei grandi. L'ho avuto in Primavera al Milan, poi è andato in prima squadra e ha portato 2-3 ragazzi compreso me ad allenarsi con la prima squadra. Quella esperienza mi è servita molto".

Quali sensazioni stai vivendo in questi giorni?
"Per me è un sogno che si avvera, forse ad oggi ancora non me ne rendo conto e le sensazioni sono state subito positive. Dopo il discorso del mister e di Buffon ho visto subito la squadra vogliosa di non ripetere gli errori commessi. Ora tocca a noi onorare questa maglia, ce la metteremo tutta".

Voi siete stati promossi dal Frosinone, anche se poi il Frosinone è retrocesso. Qual è l'insegnamento di questa esperienza?
"La mentalità del Frosinone è sempre stata quella di lanciare giovani, di farli crescere e migliorare. E' merito anche di un ambiente che non mette troppe pressioni e lascia spazio ai giovani di esprimersi. Il tutto viene fatto sotto la supervisione di persone che fanno benissimo il loro lavoro. La rinascita del calcio italiano può partire da società così".

Questo dover ripartire della Nazionale è più uno stimolo o una pressione per voi?
"Uno stimolo. Essendo alla prima esperienza sia io che Caleb vogliamo dimostrare di che pasta siamo fatti. Sappiamo di avere pressione da tutto il paese, ma cercheremo di fare qualcosa in più rispetto a quanto fatto fino a oggi perché è sotto gli occhi di tutti che non è bastato. Dobbiamo mettere in campo le nostre qualità e compattarci a livello di squadra. In Nazionale ognuno di noi deve mettere qualcosa in più perché non c'è tempo".

Hai indicato Milinkovic-Savic come tuo modello, quanto ti senti vicino a lui?
"Non mi sento ancora così vicino a lui, devo dimostrare, ho indicato il suo nome per prototipo e modello. Il mio obiettivo personale è migliorare ogni giorno e poi in futuro voglio essere Brescianini, non essere paragonato ad altri giocatori. Mi concentro su me stesso per valorizzare le mie qualità".

Sei fan di Cremonini e Vasco Rossi. Questa convocazione è più 'Un giorno migliore' o 'Come nelle favole'?
"Come nelle favole..."

Cosa serve per emergere in questo calcio?
"Prima di tutto un giocatore deve essere anche un atleta, abbiamo visto il numero di partite che si effettuano e la velocità con cui si gioca. Serve forza, velocità, atletismo e il tutto senza dimenticare la tecnica e la testa che giocano un ruolo fondamentale. Bisogna essere equilibrati con le emozioni, con i pareri delle persone esterne. Essendo un calcio così veloce bisogna pensare anche prima, vedere la giocata prima. Il giocatore deve essere valutato da tutti questi aspetti".

Che emozioni provi pensando al fatto di dover sfidare la Francia? Qual è il tuo ruolo migliore?
"Il mio ruolo perfetto è la mezzala destra, anche se lo scorso anno ho giocato in tutte le posizioni del centrocampo. Se serve farò qualsiasi ruolo. Pensando alla Francia, bisognerà essere molto attenti al loro reparto offensivo, è la loro forza. E poi bisognerà fare attenzione alla loro fisicità, questi giorni li utilizzeremo per adottare strategie per vincere questa partita".

Cosa ti aspetti dall'Atalanta?
Con Caleb anche lo scorso anno parlavamo del suo passato all'Atalanta, credo soprattutto questa estate abbia preso molti calciatori italiani e questo per me è un onore, ora devo pensare alla Nazionale ma poi voglio anche ripagare questa fiducia. Abbiamo visto tutti che realtà è diventata negli ultimi anni".

TMW - Puoi raccontarci la tua estate?
"La mia estate è stata un po' più movimentata di quella di Okoli, ma è la scelta che volevo. Sono felicissimo di questa scelta. Ora però sono concentratissimo sulla Nazionale, sono focalizzato su queste due partite".

Caleb Okoli, il botta e risposta integrale
Debutto in Premier e prima convocazione, come stai vivendo questi giorni?
"Sono state emozioni grandissime, il debutto è stato molto importante per me. Pochi giorni prima ho saputo della convocazione in Nazionale e sono molto contento di questo".

Cosa ti può dare questa esperienza al Leicester?
"Sono convinto che questa avventura mi darà molta esperienza in ambito europeo e internazionale. Mi ritrovo a giocare in Premier League e sono contento. Sono pronto a portare questa esperienza anche qua, insieme ai miei compagni".

Ti dispiace non aver ricevuto chiamate dai club italiani?
"In realtà qualche chiamata l'ho ricevuta, ma io sognavo di giocare in Premier League. Volevo andare lì e quando c'è stata questa opportunità l'ho colta al volo, credo possa ripagarmi fortemente".

Quanto l'avventura al Frosinone ti ha aiutato?
"Mister Di Francesco mi ha aiutato a crescere, è stato un anno importante per me. Spalletti è venuto a vedere i nostri allenamenti e s'è focalizzato molto sulla professionalità, da quel giorno ho sempre pensato alle sue parole e ora sono contento che magari da quel giorno ha visto qualcosa in più"

Perché tanti ragazzi si perdono tra le Under e le prime squadre?
"Non sono tanto d'accordo, in Under 21 ho avuto compagni come Fagioli, Ricci, Udogie e Bellanova: sono stati miei compagni di squadra e ora sono qui con me. Stanno facendo grandi cose nei massimi campionati. Stiamo andando nella direzione giusta, stanno emergendo sempre più giovani calciatori italiani. Certo, all'estero vediamo giocatori di 17-18 anni giocare ogni giorno, ma anche noi stiamo andando nella direzione giusta".

Quali sensazioni stai vivendo in questi giorni?
"Buffon ha fatto un discorso molto emozionante, mi ha colpito da subito. Ho capito subito il suo ruolo dentro questa Nazionale e sono convinto che d'ora in avanti riusciremo a far ricredere tutti sull'Italia. Ha detto di far sentire importante qualsiasi cosa facciamo per rappresentare questo paese e sono molto convinto che riusciremo a farlo".

Cosa ti ha colpito di più della Premier? Cosa vi siete detti con Brescianini dopo le convocazioni?
"La prima cosa che mi ha colpito è stata la grandissima intensità, le fasi di gioco tutte coniugate ad livelli altissimi. Brescianini per me è sempre stato un grandissimo calciatore, ho sempre creduto nella sua chiamata in Nazionale e ho sperato tanto anche nella sua convocazione. Ora eccoci qui insieme..."

Questo dover ripartire della Nazionale è più uno stimolo o una pressione per voi?
"Per me è più uno stimolo. Come hanno detto Spalletti e Buffon, ciò che fin da subito dobbiamo mettere in campo è la nostra personalità, dobbiamo crederci fin da subito e portare personalità che è la cosa più importante".

Cosa serve per emergere in questo calcio?
"Bisogna saper leggere il gioco, avere fisicità, velocità e tecnica. L'aspetto mentale è molto importante da sviluppare, i giocatori stanno diventando sempre più veloci e tecnici, l'aspetto mentale va sempre più allenato".

Come ti trovi con la difesa a tre? Sei più esterno nei tre o centrale? Che effetto ti fa pensando al fatto che venerdì giocherai a Parigi contro la Francia?
"Io mi trovo bene in qualsiasi posizione della difesa a tre, lo scorso anno ho giocato molte gare a sinistra, ma anche centrale e a destra. Mi trovo bene in qualsiasi posizione della difesa. Pensando alla gara con la Francia, vedo una partita ad alta intensità con grandissime emozioni: compatti e uniti sono sicuro riusciremo a fare grandissime cose".

Cosa ha rappresentato per te l'Atalanta?
"E' stata una società molto importante, sono molto contento del percorso fatto con loro. Sono stati una grandissima famiglia, sono arrivato quando avevo 14 anni e mi ha dato tantissimo. Sono contento dei traguardi che ho raggiunto e farà sempre parte di me, a Marco ho sempre detto che sarebbe stata una grandissima scelta per lui. Sono convinto che si troverà bene e farà grandissime cose".

TMW - Puoi raccontarci la tua estate col trasferimento al Leicester?
"E' stata una estate importante per me, ho avuto l'occasione di poter andare a giocare in Premier League. Sono molto contento della mia scelta e dopo questa pausa in Nazionale non vedo l'ora di riuscire a consolidarmi in Premier League. Però ora ho la testa al 100% qui, il prossimo obiettivo è la gara contro la Francia".

L'allenamento
Moise Kean ha svolto lavoro differenziato a causa di un affaticamento, mentre tutti gli altri si sono regolarmente allenati agli ordini di Spalletti. Il commissario tecnico per la sfida di Parigi ha le idee chiare sul modulo: 3-5-2 con Retegui al centro dell'attacco. A guidare la difesa ci sarà Riccardo Calafiori, ballottaggio Fagioli-Ricci in cabina di regia.

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