Gioie (poche) e dolori della Pausa per la Nazionale. Più Jonathan David, Balotelli, Maldini, Barella, Eriksen…
“Se non riesci a sopportare due settimane di pausa per la nazionale significa che la tua vita ha una scala di valori sballata e dai troppa importanza al calcio”.
È esattamente così.
Possiamo cominciare.
Prima, un chiarimento (che poi, voglio dire, anche chissenefrega): al sottoscritto della nazionale importa eccome, al sottoscritto semmai non piace la Nations League.
“Meglio la Nations League delle amichevoli”. E graziealca’, meglio sì, ma il dato di fatto è che nell’era del calendario iper intasato, fermarsi una volta al mese per una competizione che ha un solo pregio (ti regala lo status di testa di serie nelle qualificazioni al mondiale) non ha alcun senso.
“E come si fa, aboliamo le nazionali pirletti?”. No, concentriamo le varie qualificazioni in un paio di spazi dedicati e buonanotte. “Eh ma così i ct poi si lamentano”. E allora non facciano i ct, mica gliel’ha detto il dottore.
Perché poi, amici cari, la verità è che ogni volta viviamo due settimane con le mani sui gioielli, ché se un “tuo” giocatore si fa male in campionato o in coppa ti incazzi ma lo accetti, ma se invece si fa male in Nazionale ti girano i santissimi e girano soprattutto a coloro che i giocatori li pagano, ovvero i club.
Terminiamo l’intemerata con una domanda: conoscete per caso un amico, un cugino, un tifoso, qualcuno che in caso di vittoria della Nations League scenderà in strada a suonare il po-po-po? No, non esiste e se esiste non sta benissimo.
Altre cose totalmente inutili in attesa che si esaurisca la pausa.
- Gilardino vorrebbe Balotelli al Genoa, il Genoa (inteso come proprietà) non vorrebbe Balotelli. L’annoso quesito è: Balotelli merita l’ultima chance? La risposta è: saremmo alla 32423esima “ultima chance”. Suvvia, voltiamo pagina.
- Maldini che esordisce in nazionale (e lo fa con una certa personalità) ci invita al “mea culpa”. Mea culpa, mai avrei immaginato che ‘sto ragazzo potesse crescere così tanto, mi pareva “buono fino a un certo punto”. E invece in un anno ha fatto passi da gigante, in più ha caratteristiche tecniche poco comuni tra i giocatori offensivi. C’è chi scrive “facile emergere con un cognome così” e invece è esattamente il contrario. Provate voi a farvi strada pressati da un paragone costante con uno dei più grandi giocatori della storia del calcio. Bravo davvero.
- Si parla assai di Jonathan David, canadese del Lille. Va a scadenza a giugno. Ha 24 anni. Guadagna relativamente poco. E infatti piace a mezzo mondo. Nel “mezzo mondo” ci sono pure Juve e Inter, che hanno mosso le rispettive pedine. Ma guai ad avere certezze sul fatto che l’anno prossimo ‘sto ragazzo farà faville in Serie A. I corteggiatori inglesi non mancano e, si sa, quelli hanno grano a strafottere.
- Kyrgios ha abbastanza rotto i maroni.
- Tuchel sarà ct dell’Inghilterra. Starà certamente pensando a come vincere la Nations League.
- Intervistato dal canale youtube di Matteo Caccia, Nicolò Barella tra le altre cose ha detto così: “Quando mi sono sentito solo? Èsuccesso nell'anno dello scudetto, quando tutti mi criticavano all'inizio della stagione dicendo che non ero il solito Barella. Preferisco essere antipatico che essere simpatico vendendo un'immagine in una maniera non vera”. E cosa gli vuoi dire: bravo davvero.
- Christian Eriksen (ieri sera gol e assist con la Danimarca) in questa stagione ha già messo insieme 6 gol e 5 assist tra club e nazionale. La classe non invecchia.
Fine pausa. E meno male.