PSG Femminile, pestaggio a Hamraoui: l'aggressore sostiene di essere il suo amante
Continua a tenere banco, dalla Francia, il grave episodio di cronaca che ha trasversalmente riguardato il Paris Saint Germain Femminile: come è noto, la centrocampista Aminata Diallo, ora tornata in libertà, era stata arrestata perché sospettata di aver organizzato il pestaggio della compagna di squadra Kheira Hamraoui, oltre poi ad aver minacciato anche altre giocatrici; dopo Diallo, ieri, è scattato un altro fermo.
E adesso, come si legge su La Gazzetta dello Sport questa mattina, l'agguato dello scorso 4 novembre "l’indagine ha portato subito a galla vari elementi controversi. Innanzitutto il tragitto, atipico, scelto da Diallo per accompagnare a casa per prima la terza collega, Sakina Karchaoui, pure lei interrogata dagli inquirenti. Al momento dell’aggressione, poi, l’auto procedeva a una velocità particolarmente moderata. E solleva perplessità il fatto che Diallo non sia stata aggredita. In ogni caso, l’inchiesta ha portato al fermo di un uomo di 34 anni, già in carcere a Lione per racket, atti di tortura e barbarie. Si tratterebbe di un conoscente di Diallo sospettato di aver contattato telefonicamente a fine ottobre altre tre giocatrici del Psg per screditare Hamraoui, con cui sostiene di aver avuto una relazione amorosa triennale. E lasciando trapelare, con dettagli precisi sulla vita di spogliatoio, la volontà di vendicarsi. Nel rispetto della presunzione d’innocenza, il Psg segue da vicino gli eventi e ha annullato la conferenza stampa di routine in programma per questa mattina".