Niente Bakker per la Juve. Braghin pensa a una mossa "alla Soncin": un tecnico dal maschile

Per un breve periodo Suzanne Bakker, allenatrice dell'Ajax che si svincolerà a fine stagione non avendo rinnovato il contratto, è stata la candidata numero uno per sostituire Joe Montemurro sulla panchina della Juventus Women. Il profilo sembrava quello giusto - esperienza internazionale, capacità di valorizzare le giovani, stile di gioco moderno e propositivo – per quelle che sono le idee di Stefano Braghin per aprire un nuovo ciclo vincente. Ma alla fine non sarà l'olandese a sedersi sulla panchina bianconera.

Come riferito dal collega Mauro Munno il club dopo un'attenta riflessione ha temuto che si potessero creare delle dinamiche simili a quelle nate dopo l'arrivo di Montemurro, che comunque al primo anno vinse tre trofei su tre, e che il modello di lavoro di Bakker non fosse trapiantabile semplicemente in Italia. “L’esperienza ci ha insegnato tante cose. - aveva detto Braghin in conferenza stampa soffermandosi poi sulla ricerca del nuovo mister - Ci sono molte persone che si sono candidate per venire a lavorare da noi. Abbiamo le idee chiare sul profilo che ci serve. Non c'è nulla di imminente. Stiamo riducendo la lista dei candidati per poi scegliere un nuovo allenatore che sia in sintonia con gli obiettivi della società".

In panchina ora c'è Giuseppe Zappella, tecnico apprezzato per il suo lavoro, ma che difficilmente continuerà dopo la fine della stagione, la cui avventura non è partita in maniera entusiasmante con l'eliminazione in semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina e il pari con l'Inter alla prima della Poule Scudetto. Braghin allora potrebbe puntare su un tecnico proveniente dal calcio maschile, una scelta che ricorda da vicino quella fatta dalla Nazionale dopo il deludente Mondiale quando al posto di Milena Bertolini arrivò Andrea Soncin. Una scelta che si è rivelata vincente visto l'ottima Nations League disputata e la vittoria di prestigio sulla Spagna campione del Mondo. Del resto Braghin è anche capodelegazione in azzurro e magari avendo visto da vicino il lavoro del ct sta pensando di replicare la formula anche a Torino.