Tottenham, Son avverte: "Trofeo un sogno, dobbiamo prendere sul serio l'Europa League"
Capitano del Tottenham dall'uscita di scena di Harry Kane, ormai da un anno a questa parte al Bayern Monaco, Heung-Min Son si è preso carico dell'attacco e della squadra allenata da Postecoglou. Al punto da ottenere lo scorso anno la qualificazione in Europa League, ponendo fine ad un'assenza dal palcoscenico di un anno. Proprio l'ala sinistra sudcoreana ha parlato con i media oggi pomeriggio in conferenza stampa in vista della prima partita della fase a gironi di EL contro il Qarabag(domani alle ore 21.00).
Uno dei pochi giocatori rimasti dalla finale di Champions League del 2019...quanto è determinato a capitanare la squadra verso un trofeo europeo?
"Sì, è un sogno. Non si può nascondere. È per questo che lavoriamo. Ovviamente siamo alla ricerca di un'altra grande competizione che tutti vogliono vincere. Sarà dura, una competizione difficile, molte partite e molti viaggi, il che rende tutto ancora più difficile. Dobbiamo solo essere pronti e prendere sul serio la competizione, perché è una competizione enorme".
In qualità di capitano e di uno dei giocatori più esperti del club, come si differenziano i giovani giocatori di oggi rispetto a quando lui stesso era un giovane calciatore?
"Quando sei giovane, non ti rendi conto di quanto sia grande la responsabilità. Ma quando sei il giocatore più anziano della squadra e vedi i ragazzi giovani, vuoi solo aiutarli. Cosa significa in Premier League o giocare in questi grandi club. Tra dieci anni cambierà molto. Voglio solo essere un buon amico, un buon compagno di squadra e dimostrare che sto facendo le cose giuste dentro e fuori dal campo. Ci vuole molta responsabilità, ma è una gioia. Abbiamo dei giocatori incredibili. Dieci anni sono passati troppo in fretta e questo a volte mi rende un po' triste. Ma cosa posso dire, fare le cose giuste, essere un buon esempio per ogni giovane giocatore per essere un professionista di alto livello".
A proposito di Mikey Moore: quanto potrebbe essere bravo? Sente la responsabilità, in quanto capitano e ala, di aiutarlo come mentore?
"Sì, è un ragazzo fantastico e, ovviamente, viene dall'Accademia. Come club, ci si prende cura di lui ancora di più. Tutti sono così accoglienti e si prendono cura di lui, anche io, perché è un ragazzo adorabile e lavora duramente ogni singolo giorno, venire in prima squadra a quell'età non è facile, sai, a volte sei molto timido, ma sta mostrando una buona personalità e lavora duramente, il che è molto importante per me. Quando vedi che i giocatori giovani lavorano duramente in prima squadra e vuoi solo aiutare, vuoi solo aiutarlo".
Riesumando il passato per poi focalizzarsi sull'aiuto che può dare al compagno di squadra: "Quando ero giovane, e ora è allenatore del Manchester United, Ruud van Nistelrooy mi aiutava molto all'Amburgo. Ora voglio essere anch'io quel tipo di persona, sai, solo per averlo intorno a me e parlare di cose, perché giochiamo in una posizione simile, e se posso aiutarlo un po' con dei consigli, sono sempre aperto a farlo. Mikey viene anche da me la maggior parte delle volte e mi fa domande, il che è molto divertente. Mi piace parlare con lui. È un ragazzo fantastico e sono sicuro che potrà diventare un giocatore fantastico. Non c'è dubbio, perché ha qualità straordinarie. Come diciamo sempre per i giovani giocatori, non dobbiamo mettergli troppa pressione sulle spalle, ma dobbiamo goderci il suo sviluppo, i suoi miglioramenti ogni giorno, ogni stagione e, come tifosi, come appassionati, dobbiamo solo goderci la sua visione e lui diventerà, credo, uno dei migliori giocatori".
Come ha dovuto adattare il suo gioco Dejan Kulusevski al sistema di Postecoglou? Lei ha dovuto fare lo stesso?
"No, credo che tutto dipenda dal sistema del manager, e poi bisogna anche adattarsi, il che è molto, molto importante, ma non significa che devo stare sempre nelle aree larghe. A volte, nell'ultima partita, tagliavo all'interno, facevo delle corse verso l'interno e quando Dom entrava in una posizione profonda, trascinando i difensori centrali fuori posizione, allora facevo delle corse in questo spazio. Credo che tutto dipenda dalla situazione, ma Deki è il tipo di ragazzo che vuole stare più al centro per poter gestire la palla molto bene con le spalle all'avversario, e credo che questo sia il suo gioco ed è una gioia. Al momento sta disputando una grande stagione".
Son poi si è preso qualche minuto per spendere parole al miele per l'ex Juventus: "Una cosa di cui non tutti parlano è che il ritmo di lavoro di Deki è incredibile. È ovunque in campo, sapete? Credo che la gente non lo veda sempre, ma lavora davvero tanto, così tanto che quando vedo tutti i dati a volte rimango scioccato! Sembra che non smetta mai di correre. Credo che tutti i giocatori apprezzino quello che fa e, con la palla, con la qualità che ha, non c'è dubbio che può fare ogni posizione. Come manager, penso che possa metterlo ovunque e che farà la cosa giusta per quello che gli viene chiesto. Quindi, non ci sono dubbi su quello che fa, e al momento sta facendo faville".