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Iniesta: "Quando smetterò non sarà un bel giorno. Pallone d'Oro 2010 ingiustizia? Per me no"

Iniesta: "Quando smetterò non sarà un bel giorno. Pallone d'Oro 2010 ingiustizia? Per me no"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 27 ottobre 2022, 12:56Calcio estero
di Dimitri Conti

Lunga intervista sulle colonne del Corriere dello Sport per Andres Iniesta, centrocampista oggi al Vissel Kobe ma che ha fatto la storia del Barcellona. Di seguito alcuni dei passaggi principali: "So che quando dovrò smettere non sarà un gran bel giorno. Ripenserò a quando mio papà mi accompagnava a giocare, rimpiangerà tante cose. Poi penserò anche al futuro, non so ancora se da allenatore o direttore sportivo. Ancora non ho le idee chiare...".

C'è mai stata occasione di lasciare Barcellona prima del 2018?
"Non seriamente, forse all'inizio quando non giocavo e avevo qualche perplessità passeggera. Ho avuto pazienza ma ci sono sempre stato bene".

Un'ingiustizia non aver vinto il Pallone d'Oro?
"No, per me no. Non la sento come tale. Certo, se chiedi alla mia famiglia o agli amici diranno che l'avrei meritato, ma ripenso al 2010 e sul podio c'eravamo io, Messi e Xavi. Un evento unico: tre del Barca tutti insieme".

C'è un nuovo Iniesta?
"A me dicevano che somigliavo a Guardiola, poi che ricordavo Xavi. Ora tocca a Pedri e Gavi, sono i cicli del calcio".

In Spagna c'è un italiano vincente...
"Ciò che Ancelotti rappresenta per il movimento calcio è indiscutibile. Non lo conosco di persona ma trasmette ciò che si dice di lui. E per tutto il resto parla la sua carriera".

Se dovesse allenare a chi si ispirerebbe?
"Difficile scegliere. Ma Van Gaal mi piace molto, ma anche Guardiola, Luis Enrique, Del Bosque...".

E vedere Xavi in panchina che effetto fa?
"Tanta gioia, è un amico e farà una carriera notevole. È preparato, ha studiato e avuto il Barcellona come guida".

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