Il Real Madrid e la politica dei parametri zero deluxe: Alexander-Arnold l'ultimo della lista

Trent Alexander-Arnold sarà il colpo galactico del Real Madrid per la stagione 2025/26. I rumors giravano da diversi mesi, in Inghilterra non hanno più dubbi sull'accordo. Si parla persino di accelerare i tempi di qualche settimana, per permettere all'inglese di partecipare al Mondiale per Club, magari dietro a un piccolo indennizzo da destinare al Liverpool. Il suo trasferimento conferma come la politica del Real Madrid da qualche anno sia ormai chiara. Puntare ai parametri zero di lusso.
Da Alaba a Mbappé, un parametro zero (quasi) all'anno
La nuova via è stata indicata nel 2021, dopo l'abbuffata di qualche anno prima (361 milioni spesi, la maggior parte per acquisti flop) che ha portato a una dieta nel mercato in entrata. David Alaba è di fatto da considerarsi il primo acquisto a parametro zero della nuova politica madrilista. L'austriaco è arrivato a 29 anni, nel pieno della carriera. Proprio questa è la filosofia Real: intercettare i giocatori all'apice, risparmiando sul cartellino e ingolosendoli con ingaggi difficilmente comparabili altrove. Nel caso del difensore 11 milioni netti circa all'anno. Nell'estate del 2022 è toccato ad Antonio Rudiger, anch'egli all'epoca 29enne: 7 milioni più 2 di bonus. Fino ad arrivare a Kylian Mbappé la scorsa estate: 15 milioni netti più 19,4 di bonus per convincere il francese, 25enne al momento della firma. Per Alexander-Arnold si parla di circa 8 milioni netti l'anno per cinque anni ma in compenso parliamo di un evidente risparmio in termini di cartellino, considerando il valore di mercato del terzino che si aggira sui 70 milioni di euro.
L'altra faccia della medaglia: il monte ingaggi alle stelle
Se il Real riesce a strappare i big a parametro zero, dall'altra parte vede impennarsi il monte ingaggi. Secondo i dati Capology il club spagnolo è il secondo più alto d'Europa con i suoi 274 milioni lordi annui. Solo il Bayern Monaco (276) spende di più. Seguono Manchester City (266) e Paris Saint-Germain (222).
In principio fu Steve McManaman
In passato il Real aveva già attinto, se pur senza troppa convinzione, ai free agent anche perché quasi nessuno ha inciso realmente. A parte il primo della lista: Steve McManaman. Arrivato nel 1999 anch'egli dal Liverpool, come Alexander-Arnold, l'ala inglese ha vinto al primo anno da protagonista la Champions League, segnando in finale al Valencia. E due anni dopo contribuirà da subentrato di lusso alla vittoria di un'altra coppa dalle grandi orecchie, andando in gol in una storica semifinale contro il Barcellona, al Camp Nou. Decisamente meno bene è andata negli anni a seguire con Albert Celades, Christoph Metzelder, Javier Saviola, Jerzy Dudek e Amit Haltintop.
