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Bolivia, "ruba" carta d'identità al fratello morto e arriva in nazionale: squalificato 2 anni

Bolivia, "ruba" carta d'identità al fratello morto e arriva in nazionale: squalificato 2 anniTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 23:47Calcio estero
di Michele Pavese

Una storia davvero incredibile arriva dalla Bolivia e ha come protagonista Diego Hernan Montaño Moizán. Si tratta di un calciatore che è arrivato anche ad essere convocato in nazionale e che ha giocato per diversi anni con lo pseudonimo di Gabriel. La sua carta d'identità, però, era falsa, visto che apparteneva... al fratello defunto, che si chiamava appunto Gabriel.

Montaño è tesserato con l'Aurora de Cochabamba, squadra arrivata quarta in prima divisione nella passata stagione. Il ragazzo, che asseriva di avere 19 anni, è stato titolare inamovibile nell'ultimo campionato di Clausura e ha segnato 8 gol in 20 partite. Un bottino di tutto rispetto, che gli ha spalancato le porte de La Verde: lo scorso agosto era stato selezionato per le partite di qualificazione al Mondiale del 2026 contro Cile e Venezuela. Tuttavia è rimasto in tribuna e non ha esordito, "salvando" così la Bolivia da una possibile penalizzazione, visto che l'Aurora di Cochabamba ha subito una penalità di 33 punti dopo la scoperta dell'"imbroglio".

A dicembre, un altro club del campionato boliviano ha accusato Montaño di aver mentito sulla sua età e sulla sua identità e per questo motivo sono cominciate le indagini. Il giocatore è stato squalificato per due anni dalla commissione disciplinare, mentre due dirigenti del club sono stati sospesi per tre anni. Diego Hernan Montaño Moizán, che in realtà ha 25 anni (è nato nel 1999), si è scusato e ha assicurato che la società non era a conoscenza dell'inganno: aveva mentito sulla sua età sin da quando aveva 19 anni, spacciandosi per un 14enne.

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