Anderson: "CR7 adottò me e Nani. Cominciava ad allenarsi ore prima, noi dormivamo"
Ha giocato più di 100 partite con il Manchester United tra il 2007 e il 2015 ma non è riuscito a lasciare il segno nonostante i 30 milioni che i Red Devils pagarono al Porto. Anderson Luís de Abreu Oliveira, per tutti semplicemente Anderson, ripensa ancora a quella possibilità che non ha sfruttato e ammette che, se avesse avuto la mentalità di Cristiano Ronaldo, le cose sarebbero andate diversamente nella sua carriera.
Il 35enne, che si è ritirato nel 2019, ha parlato a Globo Esporte di quanto sia stato difficile tenere il passo di CR7: "Quando sono arrivato a Manchester sono andato a casa di Cristiano. Gli sono molto grato perché mi ha praticamente adottato. Io e Nani abbiamo vissuto con lui quasi un anno; siamo andati via solo perché lo abbiamo voluto, fosse stato per lui saremmo rimasti lì. Non spendevamo niente, qualche volta andavamo a fare la spesa... Ma Cristiano ci portava agli allenamenti, ci dava da mangiare, aveva un cuoco che cucinava per noi, c'era una piscina dentro e una fuori casa, una vasca idromassaggio, un campo da tennis…
Gli allenamenti erano alle 9:30, ma a volte dovevamo uscire di casa alle 6:30 perché lui voleva arrivare presto. Nani e io dormivamo sui lettini: lui iniziava a lavorare prima mentre noi aspettavamo il resto della squadra. Se avessi avuto il 5% della mentalità di Cristiano, sarei stato tra i 20 migliori centrocampisti all'epoca. Purtroppo ha prevalso la parte brasiliana... Pensavo che avevo già vinto tutto e non volevo di più", ha detto l'ex centrocampista della Fiorentina.