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Morte di Tullio Lanese: il cordoglio delle istituzioni e degli amici

Morte di Tullio Lanese: il cordoglio delle istituzioni e degli amici
ieri alle 08:32Altre Notizie
di Redazione TMW
Tullio Lanese è stato un arbitro di calcio italiano, presidente dell'AIA dal 2000 al 2006. Nascita: 10 gennaio 1947, Messina Data di morte: 1 marzo 2025

E' morto l'ax arbitro di sere A Tullio Lanese. Originario di Ripalimosani, aveva 78 anni.
Fu presidente dell'Aia - l'Associazione Italiana Arbitri - dal 2000 al 2006.
Il presidente Aia, Antonio Zappi, d'intesa con quello federale, ha disposto per tutti gli arbitri - in occasione di tutte le gare del fine settimana ed eventuali posticipi - di indossare il lutto al braccio.
Divenuto arbitro nel 1965, Lanese ha scalato le varie categorie nazionali fino ai massimi Campionati professionistici, dirigendo 170 gare di Serie A e 130 di Serie B.
A livello internazionale le sue presenze sono state in totale 38.
Diresse un match anche in Molise, ma fu contestato per una partita arbitrata al Romagnoli tra Campobasso e Cremonese.

Il cordoglio della FIGC e del presidente Gravina:
La FIGC e il presidente Gabriele Gravina si uniscono al cordoglio per la scomparsa di Tullio Lanese, all'età di 78 anni. Lanese, nato a Messina, è stato uno dei più celebri arbitri italiani, ricoprendo anche la carica di internazionale e dirigendo anche alcune partite del Mondiale '90 giocato in Italia e la finale della Coppa dei Campioni 1990-91 tra Stella Rossa e Olympique Marsiglia disputata a Bari.
Conclusa la carriera in campo nel 1992 dopo oltre 15 anni e 170 partite dirette in Serie A, Lanese è stato anche designatore degli arbitri di Serie C e presidente dell'AIA.
“Mi stringo al dolore della famiglia e dell’AIA - afferma il presidente della FIGC Gabriele Gravina -, in un momento così difficile ricordo l’uomo e l’arbitro, per il suo grande cuore e per la sua passione per il calcio”.

Il cordoglio dell'AIA e del presidente Zappi:
Il Presidente AIA, in accordo con il Presidente Federale, ha disposto per tutti gli arbitri - in occasione di tutte le gare del fine settimana ed eventuali posticipi - di indossare il lutto al braccio.

“Ritengo che essere arbitro sia un modo di vivere, che diventa parte integrante di ogni persona che ha passato la propria esistenza sui campi da giuoco”. Con queste parole Tullio Lanese, Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri dal 2000 al 2006, era intervenuto nel numero speciale della rivista ‘l’Arbitro’ dedicata ai 100 anni dell’AIA. La sua era stata una Presidenza storica, essendo stata la prima dopo la riforma democratica che da quel momento in poi avrebbe previsto l’elezione del vertice dell’AIA e non più la nomina da parte degli organi federali.

Divenuto arbitro nel 1965, Tullio Lanese ha scalato le varie categorie nazionali fino ai massimi Campionati professionistici, dirigendo 170 gare di Serie A e 130 di Serie B. A livello internazionale le sue presenze sono state in totale 38 tra le quali le Universiadi in Jugoslavia del 1985, le Olimpiadi di Seul del 1988, i Mondiali giovanili in Arabia nel 1989, gli indimenticabili Mondiali di Italia ’90 (tre partite dirette), la finale di Coppa dei Campioni del 1991 ed i Campionati Europei di Svezia nel 1992. Durante la carriera è stato insignito di numerosi riconoscimenti come il Premio ‘Mauro’ nel 1988, la Stella d’Oro del CONI al merito sportivo, ed è stato nominato, dal Presidente della Repubblica Italiana, prima Cavaliere e poi Ufficiale della Repubblica. Nel 1992 ha preso il via il suo percorso dirigenziale, inizialmente come delegato UEFA, poi come Responsabile tecnico della CAN D e successivamente della CAN C. Nel 2000 la sua elezione a Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri con il 91 percento dei voti ottenuto al suo primo mandato, ed un ampio consenso ricevuto anche al secondo. Tullio Lanese era stato poi nominato Dirigente Benemerito dell'Associazione Italiana Arbitri.
Il Presidente dell'AIA Antonio Zappi, i Vicepresidenti Francesco Massini e Michele Affinito e tutto il Comitato Nazionale esprimono alla famiglia di Tullio Lanese profondo cordoglio a nome di tutti gli arbitri italiani.

Il ricordo di Rosario Lo Bello:
Voglio ricordare Tullio Lanese in un'antica foto con Salvatore Lombardo, come antica era e sarà per SEMPRE la nostra AMICIZIA.
Abbiamo praticamente iniziato insieme e percorso, vicini, tutte le tappe della nostra meravigliosa avventura.
Anche condiviso un grande dolore, a breve tempo l'uno dall'altro, per la perdita dei nostri genitori, rafforzando ancora di più il nostro legame.
"Tifosi" sempre l'uno dell'altro Tullio, con Salvatore, ha voluto essere presente a Parigi all'esordio internazionale al Parco dei Principi, per una partita in uno stadio da sogno.
Buon viaggio AMICO mio anche se da qualche tempo eri più vicino all'ultimo TRAGUARDO.

Comitato Regionale arbitri Sicilia
Con profonda tristezza, il Presidente Michele Giordano, il Vicepresidente Vincenzo Madonia, insieme a tutti i componenti e collaboratori del Comitato Regionale Arbitri, esprimono il loro cordoglio per la scomparsa di Tullio Lanese, figura di spicco dell’arbitraggio italiano.
Nato a Messina il 10 gennaio 1947, Lanese ha dedicato la sua vita al calcio e all’arbitraggio. La sua carriera arbitrale in Serie A è iniziata nel 1978 e si è conclusa nel 1992, durante la quale ha diretto 170 partite, inclusi incontri di grande rilievo come derby e finali di Coppa Italia. Dal 1986 al 1992, ha ricoperto il ruolo di arbitro internazionale, partecipando a competizioni prestigiose come le Olimpiadi del 1988, i Mondiali di “Italia ‘90” e gli Europei del 1992. Uno dei momenti culminanti della sua carriera è stata la direzione della finale di Coppa dei Campioni nel 1991 tra Stella Rossa e Olympique Marsiglia. 
Dopo il ritiro dal campo, Lanese ha continuato a servire il mondo arbitrale come designatore per la Serie C e, successivamente, come Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri dal 2000 al 2006. 
La sua dedizione e il suo impegno hanno lasciato un segno indelebile nel panorama arbitrale italiano. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per tutto il movimento calcistico. Il Comitato Regionale Arbitri si stringe attorno alla famiglia Lanese in questo momento di dolore, ricordando con affetto e riconoscenza un uomo che ha dedicato la sua vita alla crescita e al prestigio dell’arbitraggio italiano.

Il cordoglio dell'Udinese:
istituzione del mondo arbitrale in campo e da presidente dell'AIA.
Da parte del club le più sentite condoglianze ai suoi cari.

Moreno Gussoni:
Giornata velata da grande tristezza quella di oggi perché piango la scomparsa del Dirigente Benemerito dell'Associazione Italiana Arbitri - FIGC, Tullio Lanese, che, grazie all'amico e già vicepresidente nazionale Aia, Alberto Zaroli, fu parte importante, in foto e testi, della mia tesi per l'Esame di Stato da Giornalista Professionista nel settembre del 2002.
Che la terra ti sia lieve Tullio e che tu possa guidare gli arbitri anche in Paradiso e vegliare sui tuoi Arbitri, Osservatori Arbitrali e tutte le Sezioni, a cominciare da AIA Varese cui onoratamente appartengo e al servizio dei cui arbitri, come tu mi dicesti di fare sempre da arbitro, sarò, da domani, ancora più motivato per formare grandi arbitri.
Come te.

Il cordoglio della città di Messina e del sindaco Basile:
“A nome dell’Amministrazione comunale e mio personale desidero esprimere il più profondo cordoglio per la scomparsa di Tullio Lanese. Una grande perdita per la nostra comunità per essersi distinto a livello nazionale ed internazionale come uno dei più celebri arbitri italiani. In questo momento di dolore ci stringiamo alla sua famiglia e alle persone a lui più vicine”, così il sindaco Federico Basile.
Divenuto arbitro nel 1965, Tullio Lanese ha scalato le varie categorie nazionali fino ai massimi campionati professionistici, dirigendo 170 gare di Serie A e 130 di Serie B, ricoprendo anche la carica di Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri dal 2000 al 2006. “La sua carriera, insignita anche di prestigiosi riconoscimenti dal Premio Mauro, alla Stella d’Oro del CONI al merito sportivo, la nomina prima Cavaliere e poi Ufficiale della Repubblica, sono stati riconoscimenti – conclude Basile - che hanno contribuito unitamente alla sua passione per il calcio a portare alto il nome di Messina”.

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