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Manenti torna a parlare: "Dopo Parma il declino, essere descritto come delinquente non aiuta"

Manenti torna a parlare: "Dopo Parma il declino, essere descritto come delinquente non aiuta"TUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Ninni/Image Sport
mercoledì 1 novembre 2023, 11:19Altre Notizie
di Tommaso Maschio

A distanza di anni l’imprenditore Giampietro Manenti è tornato a parlare alla stampa, nell’insolita location di un McDonald’s (“Qui la mattina non c’è nessuno, si sta tranquilli") tornando a quanto successo a Parma con il fallimento della società ducale durante la sua gestione: “Dopo quel che è successo a Parma, è cominciato il declino. Essere descritto come un delinquente ha creato diffidenza. - esordisce Manenti a La Repubblica - Pesavo cento chili, venti più di oggi, non dormivo la notte e guidavo una Skoda nuova di pacca, ma dai giornali fu descritta come un catorcio. E dire che per il mio stile casual mi soprannominavano Marchionne. Come provocazione, indossai una vecchia giacca di mio nonno”.

Spazio poi alla presunta fuga dal Parma: “Ero a Monaco di Baviera da possibili investitori perché la proprietà precedente aveva lasciato solo debiti e portato via anche i materassi e le lenzuola. Di me si è scritto di tutto, ma sono una persona a posto, ho studiato Agraria, lavorato in ENI e in Isagro. Parlo inglese, spagnolo e polacco, grazie alla mia compagna. Ho lavorato anche in Russia e Ucraina come consulente nella chimica".

Infine l’inchiesta che lo ha coinvolto dopo il fallimento del club: “Dell’inchiesta non ho più saputo nulla. Il mio avvocato, al tempo già anziano, non esercita più. Nel 2016 la corte federale della FIGC mi ha assolto da tutte le accuse. Intanto, però, mi sono fatto sei mesi ai domiciliari e 18 giorni a San Vittore, esperienza che non auguro nemmeno ai cani. Sono stato condannato solo una volta per aver menato uno che voleva estorcermi denaro".

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