Juventus, Jacobelli: “Cosa chiedere di più ad un Vlahovic che non può tirare il fiato?”
Durante l’Editoriale, è intervenuto ai microfoni di Tmw Radio, Xavier Jacobelli.
A Genova era veramente necessario il cambio in panchina?
“Non riesco ancora a capire quale sia la ragione per una scelta che non sta né in cielo né in terra. Se il campionato finisse oggi il Genoa sarebbe salvo, quindi non si comprende questa decisione, tant’è che le reazioni dei tifosi appaiono unanimi. Il Genoa casomai conta ventotto mila abbonati, senza sapere che sarebbero stati ceduti Gudmundsson, Retegui e Martinez.
Ora si tratta di vedere quello che sarà il periodo di ambientamento per un allenatore che si affaccia per la prima volta al campionato italiano. Quando però si cede la spina dorsale di una squadra è inevitabile che si parta con una zavorra che pesa sempre più”.
Per la Roma le prossime avversarie saranno Napoli, Tottenham e Atalanta. Cosa c’è da aspettarsi?
“Il calendario certamente non aiuta. Il ritorno di Ranieri coincide con una sfida di rilevanza, ma di certo lui non è il primo che si spaventa. Del resto taglierà il traguardo storico delle millequattrocento panchine. Molto dipenderà da Dybala, dal suo rapporto con Dovbyk e dalla risposta della squadra. La sfida con il Napoli è interessante, ma Ranieri conosce le difficoltà che la partita porterà con sé”.
Che risposte si aspetta dalla Juventus contro il Milan?
“La Juventus è alle prese con l’emergenza infortuni e ora ci si rende conto di come non essere intervenuti sul mercato in attacco non sia stata una grande mossa. La verità è che il fattore infortuni avrebbe pesato su tutti, e così è. Sono già trentaquattro del resto i crociati saltati in Serie A nel 2024. In attacco sarà probabilmente Weah a dover indossare i panni dell’attaccante, serviranno la massima determinazione ed impegno”.
Che idea si è fatto delle dichiarazioni in Serbia di Vlahovic?
“Francamente spesso ci lamentiamo di dichiarazioni banali. Vlahovic invece con molto garbo, una volta interpellato, ha detto ciò che pensa, fotografando la realtà. Da inizio stagione ha segnato nove gol in sedici parte. Cosa si può chiedere di può ad una attaccante che gioca da solo e che non ha possibilità di tirare il fiato? Vlahovic non è un robot, e infatti ha lamentato un problema muscolare. Ora non sarà facile rimpolpare il pacchetto offensivo a Gennaio”.
Nelle rispettive nazionali sono andati a segno i vari Yildiz, Koopmeiners e Weah. Si possono trovare delle soluzioni alternative a Vlahovic anche in casa?
“I tre nomi citati possono aiutare. Yildiz è molto considerato da Montella. Koopmeiners, aldilà del gol con l’Olanda, se tronarase a ricoprire il ruolo che ricopriva all’Atalanta potrebbe tornare ad incidere anche a livello realizzativo. Anche Weah può dare una mano. Contro il Milan per lui sarà una bella storia di calcio a livello familiare”.
La sconfitta dell’Italia con la Francia ridimensiona gli ultimi mesi degli Azzurri?
“Alcune scelte hanno sicuramente suscitato alcune perplessità. Vicario non brillato, e a Rovella è stato preferito Locatelli. Sacrificare poi Barella in questa nuova posizione non ha valorizzato né lui né Retegui, che ha toccato pochi palloni.
Ad ogni modo ci sono indubbiamente degli elementi positivi, perché non si può passare dall’esaltazione alla depressione, soprattutto dopo una sconfitta arrivata contro una delle nazionali più forti del Mondo”.