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Jacobelli sul Milan: “Fonseca ha bisogno di una reazione da parte della squadra”

Jacobelli sul Milan: “Fonseca ha bisogno di una reazione da parte della squadra”TUTTO mercato WEB
mercoledì 28 agosto 2024, 12:02Altre Notizie
di TMWRadio Redazione
Editoriale
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Editoriale con Xavier Jacobelli , intervistato da Alessandro Santarelli
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A TMW Radio è il momento de L'Editoriale. Ospite di oggi il direttore Xavier Jacobelli.

Chiesa potrebbe finire al Liverpool, che ne pensa?
“È una possibilità che è diventata sempre più concreta nelle ultime ore, perché il Barcellona ha prima dovuto risolvere i propri problemi per tesserare Dani Olmo. A questo punto quella di Chiesa è una situazione da dover monitorare minuto per minuto”.

A Napoli invece le richieste di Conte hanno portato agli arrivi di Lukaku e McTominay.
“De Laurentiis sapeva benissimo quali fossero i desiderata del suo allenatore. La seconda giornata poi ha contribuito a rasserenare l’ambiente, così ora i nuovi colpi consentiranno al tecnico partenopeo di avere delle armi in più”.

Alla Juventus poi è finalmente arrivato Koopmeiners, accolto da centinaia di tifosi bianconeri. Che acquisto è?
“È stata una trattativa estenuante e laboriosa, non priva di colpi di scena. Ora Motta ha a disposizione quel centrocampista che tanto desiderava, anche se bisogna dire che il tecnico ha già lavorato molto bene. Due vittorie consecutive, sei gol fatti, zero subiti, vetta conquistata e valorizzazione al massimo dei giovani della Next Gen.
Quello delle seconde squadre è un percorso da seguire, così come non è da seguire il limite d’età per giocare in Primavera, che è stato spostato a vent’anni, come se un ragazzo di quell’età non dovesse ancora giocare con i grandi. Guardiamo alla Spagna, dove sui ventisei campioni d’Europa, diciotto hanno giocato nelle seconde squadre”.

Tornando alla Serie A c’è chi ha iniziato con alcune difficoltà. Fonseca al Milan e già in discussione?
“Non credo possa esserlo dopo due giornate, ma è stata significativa la visita di Cardinale a Milanello, perché la prestazione negativa di Parma ha suscitato grande preoccupazione tra tifosi e società. Quello che colpisce di più è la fragilità difensiva. L’anno scorso il Milan era stata l’undicesima difesa del campionato e adesso, aldilà di Pavlovic che ha fatto bene, il reparto arretrato si deve stabilizzare. Fonseca si è assunto le proprie colpe, ma ora serve la risposta dei giocatori importanti, come Leao, Theo Hernandez e Pulisic, che deve arrivare già in vista dello scontro con la Lazio all’Olimpico.
Fonseca ora ha bisogno non solo di fiducia, ma di una reazione d’orgoglio da parte della squadra, che invece aveva brillato nel pre campionato. È vero che i test estivi non sono mai definitivi, ma le impressioni erano state ottime. Credo che per i rossoneri la partita di Parma sia stato un incidente di percorso, senza però nulla togliere alla squadra di Pecchia, che ha meritato di vincere”.

Anche a Roma c’è un po’ di caos, con la partita contro la Juventus che si avvicina. Come si spiega la sconfitta con l’Empoli?
“Nei giorni precedenti si è parlato di tutto a Roma meno che dell’Empoli, che è una squadra spregiudicata e ricca di giovani interessanti. Si è presentata senza aver nulla da perdere, ma credo che la Roma come detto abbia pagato caro il fatto che i temi extra campo abbiano preso il sopravvento sui preparativi della sfida. Spero che la Roma tragga indicazioni dagli errori commessi e che possa metterle in campo già contro una Juventus agguerrita”.

Come si fanno convivere Soulè, Dybala e Dovbyk?
“Le caratteristiche di questi giocatori sono prettamente offensive, serve dare copertura al centrocampo. L’arrivo di Danso potrebbe però aiutare a dare solidità ad un reparto che aveva bisogno di puntelli. È un giocatore interessante, che era stato cercato anche da altre squadre e che si era messo in mostra anche con la Nazionale”.

Con l’arrivo di Koopmeiners in bianconero qual è il centrocampo più forte tra quelli di Inter e Juventus?
“Innanzitutto le valutazioni sulla carta sono diverse da quelle che ci regalerà il campo. Bisogna poi ricordare che i giocatori che arrivano sul finale del mercato hanno sempre bisogno di inserirsi nelle nuove squadre, anche solo per i metodi di allenamento differenti. Detto ciò centrocampo della Juventus è fortissimo”.

Il Napoli invece con i nuovi acquisti si candida a poter essere una competitor per il primo posto?
“In questo campionato vedo una squadra molto avanti, che è l’Inter, la quale si è mossa con grande anticipo sul mercato. Ha in più un impianto di gioco collaudato e ha confermato i giocatori più importanti, aspettando di veder giocare anche Lautaro, ora alle prese con dei guai muscolari. Le altre squadre si potranno valutare dopo la sosta, perché le prime tre giornate garantiscono sorprese ma non consentono di fare una valutazione approfondita. Il Napoli con gli acquisti che ha fatto potrà fare bene, ma non bisogna dimenticare l’Atalanta, che ha fatto ben undici acquisti. Si è infortunato Scamacca e in meno di settantadue ore è arrivato Retegui, che ha segnato 3 gol in 2 giornate, rappresentando una buona notizia anche per la Nazionale. In più è arrivato Zaniolo, così come è stato riscattato De Ketelaere; sono una serie di operazioni che non possono non inserire l’Atalanta tra le contendenti all’Inter”.

La Fiorentina invece l’ha vista in difficoltà?
“Ora l’obiettivo deve essere superare il play-off di Conference League. Kean ha dato segnali positivi, ma la squadra è un cantiere aperto, Gudmundsson si sta inserendo e Adli è appena arrivato. In ogni caso in questo avvio di stagione hanno inciso tanto gli Europei e la Coppa Amercia, perché un conto è iniziare la preparazione al completo, un altro è vedere elementi importanti arrivare alla spicciolata”.

Gravina si è espresso contro il mercato aperto durante il campionato, che ne pensa?
“Il problema è che da troppi anni sentiamo questi discorsi. Ora ci sono state le parole di Gravina, prima c’erano state quelle di De Siervo, che ci ha detto di come le cinque leghe fossero vicine ad un accordo, solo che poi la Liga si è tirata indietro. Il mercato aperto è un danno per le squadre, ma manche per i giocatori, che iniziano il campionato con una maglia e lo proseguono con un’altra, come accaduto con Bellanova”.

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