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Fiorentina, il mercato ribolle ma diteci cos'hanno Gudmundsson e Pongracic

Fiorentina, il mercato ribolle ma diteci cos'hanno Gudmundsson e PongracicTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom
ieri alle 09:05Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte Mario Tenerani per Firenzeviola.it

Titoli di coda sul girone di andata. Il conto dice 32 punti con una partita in meno, quella del dramma di Bove che sarà recuperata tra un mese. Il saldo è positivo, brava Fiorentina. Bottino raccolto in 18 partite, con una media punti di 1,77 a gara. Partiamo da qui perché il quinto posto a pari merito con la Juventus significa piazzamento di onore rispetto ai tanti dubbi di fine estate. Per la cronaca 12 mesi fa i punti furono 33, mentre nel primo anno di Italiano (stagione 21/22) il raccolto fu il medesimo di questi giorni. Il più magro risultò quello del 22/23 (punti 23).

L'analisi su metà cammino ci deve consentire di non perdere lucidità, allontanando la rabbia, di fronte alla prova sconcertante offerta dai viola con il Napoli. Da dimenticare in fretta, ma senza usare la cimosa, però, sugli errori fatti perché quelli fungono da memoria, non vanno ripetuti. A cominciare da un assetto cambiato in corsa quando Palladino, solo pochi giorni fa, ci aveva spiegato correttamente che sarebbe stato da pazzi toccare un ingranaggio che funzionava a meraviglia. Perché lo ha fatto allora? Difesa a tre con un debuttante come Moreno, Sottil in mezzo al campo, Dodo' consegnato a coprire 100 metri di fascia, i duelli uomo su uomo contro una squadra fisicamente straripante. I motivi di questa strambata ci sfuggono.

Poi ci sono stati gli sbagli in campo da parte dei giocatori che hanno innescato i 3 gol del Napoli. Ci sono viola meno brillanti rispetto a novembre: pensiamo ad Adli, Cataldi (che comunque ha avuto l'influenza), Dodo' e Ranieri. Ma c'è anche altro. In una sfida così delicata molti dei big del mercato estivo sedevano in panchina: Gudmundsson, Colpani, Gosens, Cataldi e Pongracic. Per qualcuno ci può essere una spiegazione, ma per l'islandese e il croato no.

E allora fateci un grande piacere, se vi va, se potete: diteci che hanno '' e Pongracic. Perché i tifosi hanno diritto di sapere cosa è successo. Il primo è scomparso dai radar, il secondo non ci è mai entrato. La somma fa circa 45 milioni spesi, al momento inutilizzati. Pongracic, addirittura, è stato bruciato da Moreno che prima di sabato aveva totalizzato 5 apparizioni nelle coppe, a digiuno assoluto in campionato.

Praticamente da acclamato rinforzo difensivo il croato è scivolato in fondo alla lista delle preferenze di Palladino. Per Gudmundsson la situazione è ancora più grave: sorretto da un talento cristallino è stato preso per fare gol e assist, quindi è indispensabile per la Fiorentina che ha in Kean l'unico appoggio per segnare. Se non si scioglie questo nodo i problemi raddoppiano.
A metà percorso in serie A però ci resta un'impressione: la Fiorentina con 32 punti ha fatto il massimo del consentito, anzi è andata al di là delle proprie forze effettive fabbricando un rendimento incredibile, sublimato da 8 vittorie consecutive incastonate dentro 10 risultati utili in sequenza. Per questa ragione i viola e Palladino vanno ringraziati per quanto ci hanno fatto vedere da agosto al 4 gennaio.
Ma da ora in poi? C'è davvero in circolazione chi ritiene questa formazione in grado di battersi per un posto in champions senza aiuti? Pensiamo che il mercato, al netto delle difficoltà legate alle trattative invernali, debba porgere una grande mano a Palladino.

Se il club è realmente ambizioso lo capiamo nel giro di ore. Tocca alla società, adesso, scendere sul rettangolo di gioco investendo con oculatezza e capacità per acchiappare l'attimo fuggente. Il quinto posto potrebbe donare anche stavolta un pass per la Champions, rinunciarci sarebbe consegnarsi ad un orizzonte limitato. Questo mercato sarà una sorta di 'ambiziometro', strumento efficace per misurare i fatti separandoli dalle parole.

Qualcosa si è già mosso. Folorunsho ha di fatto la maglia viola addosso, mancano solo gli ultimi dettagli. Lo giudichiamo un buon rinforzo perché abbina qualità a quantità. Non è Bove, ma sistemato su un lato del campo può svolgere la funzione che spettava a Edoardo e che lui interpretava sontuosamente.

La Fiorentina ha un'impellente necessità di infoltire la mediana, le gare con Bologna, Juventus e Napoli ce lo hanno mostrato con chiarezza. Da Napoli potrebbe arrivare anche Spinazzola che ha vinto nettamente il duello con Dodo'. In tal caso Biraghi andrebbe da Conte (sono stati assieme all'Inter) però ci sarebbe da capire il destino di Parisi. Ma attenzione perché Spinazzola sarebbe in grado di giocare anche davanti a Gosens come ha fatto al Franchi avendo alle spalle Olivera.

La dirigenza cerca da mesi un esterno offensivo di grande spessore, ma sembra non averlo ancora individuato, a meno che non ci sia una carta segreta, nascosta benissimo fino ad oggi. Invece servirebbe subito.

Con la partenza di Quarta, Palladino ha chiesto un "usato sicuro" come Pablo Marì. Vedremo se arriverà, nel frattempo è una pista da seguire. Intanto in panchina con il Napoli è andato Valentini, appena sbarcato dal Boca.

Finito qui? Macché... Occhio al vice Kean perché lo inseguono. E hanno ragione. In avanti occorrono gol alternativi a Moise. Un altro che ha fatto tanto di più di quanto ci aspettassimo.
Il bilancio alla fine dell'andata è positivo, non rovinatelo come avete fatto un anno fa...

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